lunedì 23 maggio 2011

23 maggio 1992 - 23 maggio 2011

Questa è la nostra terra, provate a salvarla!
Io non la voglio, non è mia, non la sento.
Provate a salvarla con i vostri mezzi ridicoli, con i vostri voti di scambio, con la vostra mancanza di dignità.
La gente muore per salvare questa terra, eppure voi sembrate non accorgervene. Erano i padri di qualcuno, i mariti, le mogli di qualcuno. E sono morti.
Penso ad una fotografia attaccata ad un frigorifero. E' suo padre lì, è solo suo padre, per tutti gli altri è un simbolo, un eroe, per lei è solo il prezzo che ha dovuto pagare a questa terra.
Non è un bel modo per ricordare il giudice Falcone, lo riconosco, lui ha speso la sua vita per noi finchè non gli hanno impedito di continuare. Eppure se lui fosse qui davanti a me, se fosse vivo, io gli direi di andare via. Non serve sacrificarsi per questa gente.
Li vedi?
Sono attaccati "alla roba", non vedono altro, nelle loro prospettive di vita, nelle loro ambizioni, nelle loro opinioni, figurano solo concetti elementari come "i figghi", "a famigghia", "i picciuli". Il loro concetto di sopravvivenza si limita a "fottere il prossimo", qui non vige il principio della sopravvivenza del più forte, ma solo del più "scarto". Come si fa a lottare per questa terra? Come si fa a morire per questa gente? Anch'io l'ho fatto, nel mio piccolo, anch'io ho sacrificato un pezzettino di me per quasi due anni, per cercare di cambiare qualcosa. Ma adesso non lo rifarei.
I miei conterranei vedono il marcio ovunque, forse perchè sono marci dentro, per cui snocciolano perle di saggezza davanti ai bar che frequentano assiduamente, davanti ai centri scommessa che sono ormai le loro seconde case. Dicono "tanto non cambierà mai niente", "tanto i politici sono tutti gli stessi" "e lo stato che fa?". Queste sono tutte frasi per me odiose, prive di senso.
Però sto iniziando a dirle anch'io.
Mi sento sconfitta a volte, la mafia mi ha vinto, la Sicilia mi ha vinto, mi ha preso tutta la voglia di lottare, l'ha masticata e l'ha risputata, bavosa, priva di forma, inutilizzabile.
A volte penso che siamo dentro ad una scatola con le pareti trasparenti. C'è qualcosa che ci separa dagli altri. Noi qui dentro, siamo destinati a perire. Non c'è modo di spuntarla, non c'è nessuno a cui chiedere aiuto.
Io non credo che siano "tutti gli stessi", io so che c'è la gente onesta, anche in politica, ma voglio vederli, non potrò credere per tutta la vita in qualcosa che non ho mai visto. Perchè sembra che in Sicilia - e in Italia tutta - un politico se non è un mafioso disonesto, allora è un perdente onesto, nessuna via di mezzo, i trascina folle sono corrotti, quelli onesti non se li fila nessuno. Sarà indicativo questo dato? Sarà forse che in questo posto di merda riesci a catturare l'attenzione della gente solo se sei un fottimondo? Sarà che questa schiera di pseudo cittadini non ha idea di cosa sia un'idea politica, un 'ideale, e voti solo chi lo favorirà di più? Salvo poi ritrovarsi fottuti da un politico che gli ha promesso "posti di lavoro" che non può dare..
E poi vorrei capire a cosa gli servono questi posti di lavoro..che se ne fanno? Lo sanno che se vengono assunti non possono più passare dieci ore al giorno al centro scommesse? Qualcuno li ha informati? Lo sanno che se trovano un posto di lavoro non possono più intrallazzare con assegni di disoccupazione e bonus vari?
Dov'è la speranza in questo posto? Io non ne vedo neppure l'ombra. Se mi chiedessero di partire, oggi, perchè domani la Sicilia verrà distrutta non ci penserei su un momento. Farei i bagagli, salverei quella decina di persone alla quale sono veramente attaccata e il resto li lascerei bruciare tutti, tutti nelle fiamme dell'inferno che si sono creati da soli.

Il teatro Massimo avvolto dalle fiamme, i guidatori di carrozze mafiosi nelle fiamme, i posteggiatori abusivi mafiosi nelle fiamme, i negozianti omertosi nelle fiamme, gli abitanti dei vicoletti sudici senza dignità, senza idee in testa, assuefatti da grande fratello e dal calcio, nelle fiamme, gli automobilisti anarchici nelle fiamme, i ragazzini che pensano solo a piastrarsi i ciuffi ribelli, nelle fiamme, le madri vestite con centinaia di euro che dimenticano puntualmente di insegnare qualcosa di buono ai propri figli, nelle fiamme, le discoteche piene di ragazzini che non hanno nessuno, neppure se stessi, nelle fiamme, le strade sporche, nelle fiamme, gli edifici storici anneriti dallo smog nelle fiamme, la puzza di pesce e di immondizia per le strade, nelle fiamme, i ladri i truffatori, nelle fiamme, i padri di famiglia che non hanno soldi per comprare i vestiti ai figli appollaiati fuori dai centri scommessa, nelle fiamme, i centri scommessa, nelle fiamme, lo stadio, nelle fiamme, la spiaggia di Mondello, nelle fiamme, i bingo, farciti di gente povera e avida allo stesso tempo, nelle fiamme, quelli che il sabato pomeriggio vanno al centro commerciale a comprare aggeggi elettronici assolutamente inutili, che non sapranno mai usare e ad accumulare rate che non potranno mai pagare, nelle fiamme, quelli che vanno in massa a vedere Natale sul Nilo, nelle fiamme, quelli che accettano buoni pasto in cambio del proprio voto, nelle fiamme, quelli che fanno la fila al collocamento e poi in nero fanno altri tre lavori, nelle fiamme, i lavoratori socialmente utili che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera, nelle fiamme, quelli che non pagano le tasse e si sentono più intelligenti di me che le pago, nelle fiamme, quelli che votano per chi dice che abbasserà le tasse senza neppure chiedersi come si fa a mandare avanti una nazione senza tasse, nelle fiamme, quelli che votano Berlusconi perchè è un bell'uomo, nelle fiamme, quelli che lo votano perchè è simpatico - racconta barzellette, del resto - nelle fiamme, quelli che hanno votato per Cammarata e si lamentano per questa città che è in stato di abbandono, nelle fiamme, quelli che hanno votato gente sconosciuta solo perchè serviva al fratello che se "gli portava" cento voti gli davano il posto fisso, nelle fiamme, quelli che pensano solo al loro piccolo, piccolissimo mondo, meschino, attaccato alla terra e al fango, che non guarda mai verso l'alto, tutti nelle fiamme, nessuno escluso.

La mia nave si allontana, è come un'arca, mi lascio dietro una colonna di fumo nero, la città non è più visibile, è come se l'avessero fatta saltare in aria con tonnellate di tritolo, non si distinguono più le strade, le automobili, le case, è tutto fuso dentro al fuoco, non c'è più niente, è tutto morto.

1 commento:

Caro Anonimo, se vuoi insultarmi devi almeno metterci la faccia. Se non lo farai il tuo commento non verrà pubblicato perché allora non sarai una persona che vuole muovere una critica ma solo uno che vuole litigare. E io ho cose ben più serie da fare, nella vita, che litigare con uno che non ha neppure il coraggio delle proprie parole :)

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