venerdì 28 ottobre 2011

The importance of being hideous


Fernando Vincente
Vanitas - Presentimiento

Non c'è più poesia in tutto ciò che penso.

Amori di scorta


In mezzo alla gran quantità di diversi tipi di amore che possono esserci al mondo è essenziale fare una distinzione: esistono gli amori veri, e gli amori di scorta.
Non sto parlando di stupide ripicche o di pruriti grattati via.

giovedì 27 ottobre 2011

Ricette di Halloween: fusilli alla crema di zucca

Halloween è una festa che mi piace proprio tanto.
Sarà perchè fa parte della tradizione anglosassone, sarà perchè è  l'unica festività che rende la paura divertimento, sta di fatto che mi piace un sacco.
Ed ogni anno cerco di festeggiarla al meglio: cucino dolcetti e piatti a base di zucca, mi vesto di nero, arancio e viola e, sconfinando nella tradizione italiana, ricordo i miei cari che non ci son più.

mercoledì 26 ottobre 2011

W i robot

Perchè star male per una cosa che so già com'è e come sarà per sempre?

I sentimenti sono veramente qualcosa di inutile e dannoso.

Autumn in my sitting room..


Oggi in casa Amaranthine è arrivato l'autunno.
Il mio umore è autunnale, ovvero malinconico e sereno allo stesso tempo.
Ho piantato qui di lato un piccola piantina autunnale: è una canzone di Jade McNellis, si intitola Wins e, secondo me, sa proprio tanto di autunno. Sa di: pioggia, foglie schiacciate per terra, il mio gatto che dorme il poltrona, il té mela e cannella (pensiero che son certa Morgana Zucchero Nero apprezzerà ^-^), io che faccio i biscotti - avendo il tempo -, io che studio e mi piace ciò che studio, prendere l'autobus quando piove, mettere la mantellina gialla, Inghilterra, cioccolata calda, hot brownie di Burger King, vino rosso, caffè, una tavoletta di cioccolato fondente avvolta in carta dorata - il che fa molto Willy Wonka, ma vabè..

martedì 25 ottobre 2011

La Sicilia abbraccia il Giappone

Domenica sera con i miei cari compagni di avventure sono stata a questa manifestazione "La Sicilia abbraccia il Giappone" organizzata dall'Associazione culturale Sicilia Giappone e arrivata quest'anno alla sua quinta edizione.

Ritratto le mie posizioni sulla genialità, punto.

So cosa ho pubblicamente affermato solo qualche giorno fa su questo medesimo blog: la genialità non esiste.
Ma ho dovuto ricredermi.
Ebbene sì.

lunedì 24 ottobre 2011

Dopo il post impegnato, il post cazzeggio ovvero: Rupaul drag race!

Il meraviglioso uomo che potete ammirare in foto - scusate la scarsa qualità e la dimensione, ma è il meglio che Google immagini offre ad una ricerca piuttosto veloce come la mia - è Sutan Amrull.
Oltre ad essere bello ed evidentemente sexy è anche un grande make-up artist, truccatore di personaggi quali Lady Gaga e Dita Von Teese.
Ora aldilà del fatto che possa piacere o non piacere il trucco delle suddette donzelle, questo uomo è proprio un figo.

Meglio morire da Simoncelli che da anonimi clandestini..

Da brava aspirante blogger che si rispetti ogni giorno faccio un giretto su internet: leggo articoli, commenti vari, spulcio giornali nazionali ed esteri on-line.
E da brava aspirante blogger che si rispetti mi ripeto sempre di smetterla di fare la snob e di parlare anche e soprattutto degli argomenti che infiammano le folle.

domenica 23 ottobre 2011

Odio, avversione, fastidio

Sì, come sempre in questo blog, solo sentimenti soavi e teneri.

Il mio odio, la mia avversione e il mio fastidio sono oggi dedicati alla gente che, essendo a  corto di argomenti per andarti contro ne adduce di inadducibili (e penso proprio che questo aggettivo l'ho inventato proprio io, ora ora, sul momento, ma in un discorso arrabbiato sull'odio anche i neologismi più azzardati vanno bene!).

A volte, nella mia vita, mi è capitato di avere ragione, di dire cose sensate e intelligenti e di ritrovarmi di fronte qualcuno che ad ogni costo avrebbe voluto smontare le mie posizioni.
Perchè? mi chiedo in primis, ma poi lascio perdere perchè la mente umana è davvero qualcosa di troppo oscuro e contorto per le mie limitate capacità per cui vado subito al punto successivo e mi chiedo Perchè cercare di dimostrare che sto dicendo delle minchiate anche a costo di risultare stupidi?


Uno di questi episodi è accaduto proprio su questo blog, quando ho scritto della Turandot alla quale ho assistito qualche mese fa al Teatro di Verdura.
Premettendo che non sono un'intenditrice di canto lirico avevo spiegato perchè secondo me l'interpretazione della protagonista non era stata un granchè ed un tizio ha commentato dicendo qualcosa del tipo "ma tu hai solo vent'anni che ne puoi capire di queste cose? sono sicuro che stai riferendo solo cose sentite dire ai tuoi genitori o ai tuoi nonni".
Un'altra volta è successo, come ho già ricordato nel post precedente, quando ho detto ad una persona che non mi piaceva Pirandello ed ho anche spiegato perchè non mi piacesse. Il mio interlocutore invece di accettare il fatto che il mio gusto letterario su questo punto non potesse conciliarsi col suo mi ha guardato con aria di sufficienza e mi ha bollato con un "ma ancora sei piccolina, forse ancora non lo capisci".

Ecco, questo post è un appello a tutti coloro i quali nella vita non hanno trovato le parole per rispondere a qualcuno che aveva una posizione differente dalla loro e invece di tacere hanno usato parole stupide:
non vi inviterò a recitare superclifragilistichespiralidoso ogni qual volta non troverete le parole, vi invito a tacere piuttosto, è una scelta sottovalutata che però denota notevole intelligenza, oppure a parlare apertamente, potete dire "quello che dici mi stizzisce a tal punto che non so cosa rispondere" oppure "ciò che hai appena affermato mi porterebbe a mollarti una testata in pieno naso ma non lo faccio perchè potrei incorrere in una denuncia da parte tua".
Parlate miei cari stizziti, o tacete, ma smettetela di dire alla gente che è troppo immatura/bassa/alta/grassa/magra/colta/incolta/anziana/bionda/mora/razionale/irrazionale per capire le cose.

sabato 22 ottobre 2011

You, genius!

Una delle affermazioni che più mi ha fatto imbestialire nel corso della mia vita è stata "ma è geniale!".
L'aggettivo geniale non mi va proprio giù.

Il primo incontro con questo concetto avvenne alle scuole superiori a causa della generale e non sempre ponderata opinione che Pirandello sia geniale.
Il mio sopracciglio inizia notevolmente ad inarcarsi già davanti al fatto che, a dire che Pirandello sia geniale, siano praticamente tutti, anzi, soprattutto i più incolti, coloro i quali probabilmente non hanno letto nulla o pochissimo di Pirandello; questo mi fa propendere per la tesi del luogo comune: Pirandello è un genio come Leopardi era depresso e Pascoli un pervertito.
Ma se proprio vogliamo far passare per buona questa massiva professione di genialità ecco che subito inciampiamo su un altro punto: il concetto stesso di genialità.

Come la totalità dei concetti, che sono di fatto pura astrazione, così la genialità non è defiinibile, dunque, Pirandello - che non me ne voglia la buon'anima, è un puro esempio - è un genio perchè raccoglie il favore delle masse o raccoglie il favore delle masse perchè è un genio?
E in cosa risiede la sua genialità?
Nelle sue idee, risponderà qualcuno, tutta la tiritera sulle maschere e sull'identità all'inizio del Novecento non era roba da poco. Ma io obietterei: Pirandello non si è alzato un giorno dal letto esclamando "Per dio, l'identità è un concetto labile, noi tutti indossiamo solo delle maschere!", è stato piuttosto preceduto e accompagnato nel suo percorso da altri geni del calibro di Freud - anche su di lui ho molto da ridire in effetti - ed Einstein, solo per citare i più conosciuti, nonché dal mio caro Sir William Shakespeare che già sul finire del XVI secolo affermava che il mondo è un palcoscenico e gli uomini e le donne soltanto attori.

Il mio rifiuto per Pirandello è diventato poi una vera e propria barzelletta, più io affermavo di trovarlo barboso e autocompiaciuto più la gente mi rispondeva stizzita che ero io a non comprenderne la genialità. Sarà..
Personalmente posso affermare di trovare coloro i quali sono comunemente classificati come geni abbastanza ordinari. Posso concordare nel definirli innovatori, precursori, elementi di spicco forse, ma sono altre le cose che mi sconvolgono, che mi fanno interrogare, che mi fanno pensare.

martedì 18 ottobre 2011

What you love :)


Allora, ho fatto questa cosa. 
Ho letto su un blog che si poteva mandare un proprio post a What you love e che loro poi potevano sceglierti per pubblicare il tuo post sul loro blog e in più ti premiavano con un buono per la catena di alberghi Best Western.
Ecco fatto!
Vi lascio il link per andare a sbirciare il mio post su What you want! :)



giovedì 13 ottobre 2011

Autolesionismo

Heinrich Fussli - L'incubo

C'è un momento nella vita, in cui ciascuno di noi tende all'autodistruzione. Chi più chi meno s'intende. C'è chi si strafoga di cioccolata, chi si rende insopportabile al prossimo, c'è chi rifiuta gli affetti e chi si butta da un ponte. Ciascuno di noi, anche per un istante piccolissimo della propria esistenza ha avuto a che fare con l'autolesionismo.
L'autolesionismo è un male travestito da bene, in fin dei conti: per le ragioni più disparate e nei modi più disparati noi scegliamo proprio l'unica fonte di piacere o soddisfazione che potrebbe distruggerci, annientarci.
Ecco come, per esempio, una venticinquenne reputata intelligente e combattiva, almeno per la prima ventina d'anni della sua vita, ha deciso di gettarsi in un pozzo. Fuor di metafora la nostra venticinquenne è sorpassata e surclassata da gente piccola, con aspirazioni ed ambizioni inestistenti, con una scarsissima coscienza di sè e del mondo e con un'ampiezza di vedute pari a zero. Succede però che la nostra eroina non decide di rimboccarsi le maniche e dimostrare al mondo quanto crede di valere, semplicemente si arrende, bivacca, depone tutte le sue armi e si addormenta.
Questa strada non può che portare verso una sola direzione: il fallimento di tutti i suoi sogni.
Se non è autolesionismo questo..

lunedì 10 ottobre 2011

La volpe capisce che l'uva non è granchè

Il fatto di non riuscire a comprendere la maggior parte dei rapporti di coppia che la gente intorno a me intrattiene mi rende qualcosa di davvero molto simile ad una zitella acida, lo so.
La gente mi vedrà come la povera volpe zitella che non arriva a quella virilissima uva, ma per quanto io mi sforzi non riesco a farmeli andare a genio questi uomini, nè queste donne, nè tanto meno i comuni rapporti fra gli uni e le altre.

I rapporti fra uomini e donne  si fondano essenzialmente sul narcisismo.
Non voglio minimamente insinuare che tutti i rapporti siano di questo tipo, ma la maggior parte lo è.

La ricetta migliore per lusingare e tenersi stretto un o una narcisista è assecondare: sempre dire di sì, mai contrariare, sempre nascondere ciò che si pensa, sempre mettere in secondo piano i propri bisogni.
Ecco questo mi disorienta: come possono i compagni o le compagne dei narcisisti scendere a dei compromessi così estremi? Devono avere davvero una scarsissima considerazione di sè. E come possono in narcisisti dire di amare una persona che sostanzialmente annullano, giorno dopo giorno? E' questo l'amore che secondo mia madre, mia nonna e tutti i miei apprensivissimi parenti dovrei cercare? Io non lo voglio. Io non posso essere la lusingata, nè tanto meno la "lusingante". Non me ne farei niente di un rapporto del genere.

Invece c'è gente che sceglie di avere proprio questo. C'è gente che sceglie i cuoricini rosa e le frasi d'amore e l'incessante, infaticabile e soffocante sostegno da parte della persona amata.
Prima o poi però capiranno che assecondare e amare, non sono esattamente la stessa cosa..

domenica 9 ottobre 2011

To be or not to be [here]

A chi non è capitato, almeno una volta nella vita, di guardarsi intorno e sentire il viscerale bisogno di non essere più lì?

A volte i luoghi ci stanno stretti.
La nostra casa, il nostro quartiere, la nostra città con i suoi abitanti diventano un inferno dal quale si deve scappare al più presto. Per non soccombere.
Ecco io provo questo.
Però il mio non è bisogno di una vacanza o di una pausa, io ho proprio voglia di non essere più qui.

Ho voglia di non avere più una casa qui, e invece averla altrove, voglio abbandonare queste strade, queste luci, e trovarne di nuove, voglio non avere più storie in questi luoghi e voglio - fortemente voglio - crearmene di nuove, in un nuovo posto.

Qualcuno potrebbe pensare che io abbia solo voglia di scappare, e non lo escludo, ma ciò che mi fa più di tutto odiare questo posto - e, di conseguenza, aspirare ad un nuovo posto - è la consapevolezza che il mio essere qua è deleterio.
Non voglio mica dire di essere un talento sprecato, figuriamoci, però so per certo che se io fossi da un'altra parte, sarei molto di più. Come persona prima di tutto.

Palermo svuota le persone.
Qualche anno fa ho scritto queste righe che di fatto continuano a rappresentare al meglio la mia disposizione verso questa città.

Palermo è la città più brutta del mondo.
A Palermo non c'è più il cielo
perchè lo hanno mangiato
a Palermo manca l'aria
perchè la tua aria la respira sempre
qualcun altro.

Comfort


Lucky - 7 mesi - mentre dorme spaparanzata sul suo cuscino

lunedì 3 ottobre 2011

il significato di (certo) esistere

AVVERTENZA: in questo post non verrà mostrata indignazione per l'assoluzione dei due tizi in foto!

Amanda e Raffaele, così mi pare si chiamino i due ragazzi in foto, sono stati assolti.
Indignazione generale.
Barbara D'Urso ci costruirà sopra almeno tre speciali, e Vespa ha già pronto il plastico dell'aula di tribunale in cui è avvenuto il fattaccio.

Io non mi permetto di entrare nella diatriba nè tanto meno ne ho alcun interesse.
La cosa che invece attira moltissimo la mia attenzione sono le reazioni degli assidui frequentatori di tg-spazzatura.

Ad esempio, una ragazza su facebook scrive "è una vergogna..ma con un capo che va con le minorenni che ci aspettavamo?" (corsivo mio).
Davanti ad un interrogativo di tale portata non penso che si possa provare altro che stupore perchè:
1) un capo? Ma un capo di che? Un capo di abbigliamento? un capo di gabinetto? un capo firmato forse? o un capo Sioux?
2) Qual è esattamente il nesso che collega la presunta ingiusta assoluzione dei due ragazzi e il fatto che "il capo" vada con le minorenni?

Davanti ad elucubrazioni di questo spessore la mia autostima cresce di diversi punti, il mio disgusto per questo popolo la segue a ruota e la mia perplessità non fa diversamente.
Come si può essere artefici di pensieri così banali e per giunta sbandierarli ai quattro venti su una pubblica piazza?
E come può una persona che matura un pensiero del genere affrontare criticamente la vita, le scelte politiche,  le prese di posizione?

Cercando a tentoni di decifrare l'intento della ragazza immagino che volesse dire che dal momento che "il capo" compie un crimine impunemente così anche il suo popolo esce illeso dai processi.
Ma a questo punto mi chiedo (ammesso che la mia interpretazione sia esatta):
- la naturale conseguenza dell'interrogativo della ragazza è dedurre che i giudici italiani non sanno fare il proprio mestiere; ma qui cadrebbe l'intento evidentemente oppositivo della ragazza rispetto alla condotta del "capo", perchè è proprio lui ad affermare che i giudici italiani non svolgono al meglio le loro funzioni.
- se davanti alle affermazioni di coloro i quali prendono le difese del "capo" mi ritrovo spesso allibita soprattutto per l'infondatezza dei loro ragionamenti, come dovrei reagire davanti ad un interrogativo di questo tipo che evidentemente dovrei annettere alla mia parte politica?

Ed in ultimo, per il caso dei due assolti: lasciateli in pace questi poveri morti, li hanno uccisi ed è stato orribile, ma non non siamo inquirenti e non siamo giudici, checché ce ne lascino pensare Barbara D'Urso e Bruno Vespa, il nostro ruolo davanti a tragedie di questo tipo è soltanto un ruolo passivo, è giusto che ce ne informino, è giusto provare compassione, però poi basta, non cerchiamo di riempire le nostre vuote opinioni con chiacchiere dal sapore di notizie.

domenica 2 ottobre 2011

Il concetto di delinquente

Un delinquente, per definizione, letteralmente per definizione, è una persona disonesta che compie azioni malvagie [qui].

Chi scrive definizioni per dizionari, ovviamente non è tenuto a dare due facce alla stessa medaglia, nè a porre in maniera critica le proprie definizioni.
Ciò che mi chiedo è: perchè una persona è disonesta e compie azioni malvagie?
E' nata disonesta? E' il suo codice genetico che gli detta di compiere azioni malvagie?
La genetica, l'etica e molte altre discipline negli ultimi sessant'anni ci hanno abbondantemente spiegato che non esiste un gene che codifichi per la "delinquenza", l'"intelligenza" o per la "disonestà".
Ciò significa che è stato il vissuto del delinquente a farlo diventare delinquente.

Questa ovviamente non è una giustificazione, perchè se così fosse dovremmo mandare a casa con una pacca sulla spalla tutti i ladri, i pluriomicidi e gli stupratori del mondo. Quindi: chi vive determinate situazioni può diventare delinquente, ma non è certo. Siamo umani perchè siamo sempre in grado di scegliere.

Tutto questo preambolo conduce ad una questione piuttosto significativa nella mia vita di questi anni ovvero: siamo davvero in grado di distinguere, in una scala di valori, ciò che è veramente grave da ciò che non lo è poi così tanto?

Il sindaco di Lampedusa dà dei delinquenti a degli immigrati che sono stati stipati in un centro di prima accoglienza e che in seguito al trattamento che hanno ricevuto e alla notizia che sarebbero stati rimpatriati hanno dato di matto.
Io non capisco.
Per me un delinquente è un uomo di settantacinque anni che ha tutto ciò si potrebbe desiderare dalla vita eppure continua a compiere "azioni malvagie", per attenerci alla nostra definizione iniziale. Non un ragazzo che lascia casa sua, che si avventura in un cosiddetto viaggio della speranza, che poi viene per giunta trattato come un animale e infine, guarda caso, dà di matto.

Come questa così tante altre cose. A volte penso di esser io ad avere una scala di valori completamente sballata.
Perchè se dovessi decidere chi buttare dalla rupe fra Berlusconi ed un immigrato che dà di matto io sceglierei di salvare l'immigrato, e se dovessi scegliere fra qualcuno che mi dà sinceramente della stronza e qualcuno che mi sorride pensando che lo sono scelgo di salvare la sincerità, .e fra una materia universitaria difficile ma interessante ed una facile ma noiosissima io scelgo quella difficile, e fra l'affetto semplice di chi mi dice sempre sì e quello complicato di chi ha veramente qualcosa da darmi scelgo quello complicato.

Poi mi chiedo perchè la mia vita è perennemente un casino..

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