mercoledì 30 maggio 2012

Il terremoto in Emilia e la rabbia degli italiani

Buongiorno, post super veloce mentre mi preparo per iniziare una nuova giornata.

Leggo dai giornali on-line che questa notte è stata infernale: altre 50 scosse in Emilia, per tutta la notte, e altri morti.
Fra le varie notizie è finito anche il post di un ragazzo (ve lo linko qui) molto accorato e toccante che mi porta a riflettere molto sulla questione.

Il titolo del post - pubblicato stamattina su You-ng a firma di Francesco Salistrari - è La rabbia che sale dallo stomaco e si scaglia contro tutti i vari e numerosi comportamenti illeciti che portano al crollo di una costruzione nuova di due anni: corruzione, mafia, 'ndrangheta, e chi più ne ha più ne metta.
Ovviamente i lettori sono tutti lì davanti a fare clap clap e al solito, questi italiani, si lasciano trasportare dal sentimento e diventano irrazionali e, lasciatemelo dire, anche un po' tonti.

martedì 29 maggio 2012

Gli ipocriti

Sono amica/fan di diverse pagine che parlano di moda o makeup su Facebook e non sapete quante deficienti in queste ore continuano a sparare a zero su qualsiasi status che non spiagnucoli sul terremoto.

La frase standard della brava ragazza è "pensi ai trucchi quando c'è stato il terremoto ed è morta della gente?".
Cara, stupida, brava ragazza, ogni giorno muore della gente. Non che i morti emiliani non siano importanti, anzi, è giustissimo preoccuparsene, ma se dovessimo stare in silenzio per ogni morte di ogni uomo sulla terra, credo che non parleremmo davvero per lungo tempo. E poi: le morti causate dal terremoto erano morti inevitabili, nella maggior parte dei casi.
Io sono sicura, invece, che il tuo fottutissimo stile di vita, i tuoi jeans, la tua cena del sabato sera, la benzina che metti nella macchina comprata da mamma e papino incidono drasticamente sulla morte di migliaia di persone al giorno in tutto il mondo; per la fame, o per le guerre, o per una cosa chiamata capitalismo che immagino tu non sappia neppure cosa sia.

lunedì 28 maggio 2012

So please, please, please for once in my life let me get what I want..

Da adolescente non ho mai pianto per avere le cose.
Ho pianto perchè mi sentivo sola o diversa dagli altri. Ho pianto perchè la mia migliore amica preferiva passare il suo tempo con altre persone o perchè il ragazzo che mi piaceva mi credeva un'idiota.
Ho pianto perchè mi sentivo brutta o inadeguata, ridicola, del tutto fuori dal mondo. Poi ho pianto anche perchè mi sentivo in colpa, con chi non aveva niente. Ho pianto perchè credevo di avere troppo e tutto per me e di non esserne abbastanza grata.
Non ho mai pianto per un paio di jeans o per un telefono.
Il tempo ormai è passato, forse avrei dovuto piangere allora.

Battute antisemite: il cattivo gusto dei senza memoria

Quando si parla di antisemitismo e memoria, di solito, si butta un po' il discorso sul sentimentale.
Indubbiamente i sentimenti legati all'olocausto sono drammatici ed anche i più superficiali fra noi si sono lasciati sfuggire una lacrima guardando La vita è bella o Shlinder's list.
Forse perchè è passato ormai più di mezzo secolo, forse perchè poca gente è educata davvero alla memoria, l'olocausto è ormai diventato, nell'immaginario collettivo, quasi un episodio leggendario, vecchissimo, che risale alla notte dei tempi, come una parabola, una favoletta morale.
Potrebbe anche andar bene così, perchè fra la totale cancellazione di quei fatti e un ricordo flebile, superficiale, ma chiaro, preferisco di gran lunga la seconda opzione.
Il rischio, tuttavia, è di distaccare completamente l'olocausto dalla storia.

sabato 26 maggio 2012

Blog 100% affidabile °O°

Salve a tutti!
Mi riprometto di scrivere questo post da un giorno e mezzo ma non l'avevo ancora fatto. Non perchè me la tiri solo perchè non ho avuto tempo, sorry ù_ù

Quindi, sono molto onorata di aver ricevuto questi premio da EmmeMe (qui il link al suo blog), la ringrazio moltissimo anche perchè è una delle mie più recenti follower e spero di mantenere questo blog sempre ad un livello gradevole per tutti voi che mi leggete regolarmente (anche per quelli di passaggio, và ù_ù)

Le regole del premio son queste:

Lo sanno a memoria il diritto divino ma scordano sempre il perdono

Io non credo nel perdono.
Mi sono spesso interrogata su questo concetto, forse perchè non sono cristiana mi ha sempre incuriosita, affascinata.
Nessuno mi ha mai insegnato il perdono, nella mia famiglia, fra i miei amici sin dalla più tenera età nessuno si è mai perdonato niente: sì, succedono le cose, poi si passa avanti ma credo di non aver mai conosciuto qualcuno che abbia perdonato davvero.
Come naturale conseguenza, io non so perdonare.
Non è una frase da dura, non sto cercando di apparire ai vostri occhi spietata e cinica, penso che il perdono non sia parte di me, come non lo sia di molti altri.

giovedì 24 maggio 2012

La Finocchiaro va all'IKEA e Chi è decisamente a corto di scoop..

Una segnalazione così stupida non poteva non provenire da un giornale del genere: Chi è il tipico giornale apertamente di destra (ops, mi correggo, non "di destra" ma "berlusconiano") che cerca il pelo nell'uovo per dimostrare che non solo Berlusconi è una merda, anche tutti gli altri. Come se dimostrare che sono tutti delle merde forse in qualche modo rincuorante, bah.
Ma andiamo a questa notizia del tutto priva di logica: Chi si indigna perchè la Finocchiaro è all'IKEA con la sua scorta.
Si potevano anche indignare perchè porta le scarpe o perchè il cielo quel giorno era particolarmente soleggiato, avrebbe avuto esattamente la stessa illogicità.
Vivere sotto scorta non è un privilegio, questo deve essere chiaro.

martedì 22 maggio 2012

23 maggio 1992 - 23 maggio 2012

I miei genitori, di là, guardano l'ennesimo sceneggiato sulle stragi di mafia.
Io non ci riesco più. Sono anni ormai che non guardo più questo genere di film perchè lo trovo doloroso. Ma non di quel dolore sopportabile, quello del lutto per persone distanti, quello che ti fa pensare "poverino" ma ti permette comunque di andare avanti. Questo è un dolore profondo, è una violenza, guardare e riguardare i fatti di venti anni fa e poi guardarsi intorno e vedere che è tutto uguale.
Oggi ho attraversato Palermo in autobus, ho guardato al rallentatore dentro i vicoli e le case. Con i Nirvana in cuffia mi è sembrato tutto ancora più decadente, come se Palermo fosse alla fine dei suoi giorni e avesse deciso di spararsi una fucilata in bocca.

domenica 13 maggio 2012

Addiopizzo: il comitato delle fiere e dei concerti

Torno a parlare del famigerato comitato Addiopizzo.
Anche quest'anno è arrivata la festa di Addiopizzo ed anche quest'anno ho sentito talmente tante auto celebrazioni vuote di senso da far venire l'orticaria.

Aldilà dell'opinione personale quasi totalmente negativa che ho del comitato e della gente che lo compone, riconosco ancora una volta un comportamento molto diffuso fra la gente: il compiacersi della mediocrità. A volte si scambia l'onestà per pessimismo e allora si nega l'evidenza, si ingigantiscono i pregi e si minimizzano i difetti e tutto per non ammettere che non si è abbastanza davanti agli obiettivi che ci si prefigge.

Riscontro questo comportamento in molti dei giovani che iniziano a scrivere o si dicono appassionati di letteratura: nei gruppi on-line che frequento vedo tante pacche sulle spalle, tutti a dirsi bravo, quanto scrivi, quanto leggi, ma la qualità?
E ancora all'università: colleghe che si compiacciono l'un l'altra delle carriere universitarie-lampo fatte a suon di 20 e di sotterfugi vari. Ma cosa ne sarà di loro quando dovranno utilizzare nel mondo reale le competenze che si presuppone abbiano acquisito all'università?

venerdì 11 maggio 2012

Patate e pollo al forno

Premessa: non vedrete immagini qualitativamente buone in questo post, mi spiace, ma andavo di fretta e non ho controllato le foto mentre le scattavo :(

Oggi vorrei parlarvi della mia ricetta "espressa" per pollo e patate al forno.
Per realizzare una ricetta come questa in tempi ridotti, prima faccio bollire patate e fuselli di pollo per una ventina di minuti (in due pentole separate ovviamente!).
E' possibile preparare patate e pollo bolliti anche il giorno prima e conservarli in frigo.

Lucky e il mio divanetto

Lucky, 1 anno e 2 mesi

Ecco a voi una bella carrellata di foto in cui vi mostro l'amore viscerale che ha Lucky per il mio divanetto/letto.

Dovete sapere che io sono figlia unica, nonostante questo, ormai qualche anno fa, i miei genitori hanno deciso di acquistare una di quelle camerette "a castello", un misto fra armadio-ponte e letto a castello. Dispongo quindi di due letti, uno "al piano di sopra" ed uno a quello di sotto. Durante l'inverno sto quasi sempre su quello di sopra, ma quando inizia a far caldo mi trasferisco in quello di sotto. Per tutto l'inverno ho quindi dovuto

mercoledì 9 maggio 2012

Come sopravvivere all'università degli Studi di Palermo: i docenti

Nel mio precedente post su come sopravvivere all'Università di Palermo vi avevo parlato de gli studenti secondo me. Oggi vi parlerò dei docenti.
Capite bene che dovrò essere piuttosto vaga: sebbene dubiti che i miei docenti sappiano chi io sia e  di conseguenza possano risalire al mio blog sempre meglio stare allerta e far la brava bimba.

Già nel post precedente avevo accennato a due tipi di docenti: il docente-fricchettone e il docente-svampito.
Queste due categorie sono però applicabili solo ai docenti piuttosto giovani, quelli sottopagati che ufficialmente sono solo dei ricercatori ma di fatto fanno il lavoro di quei culoni dei docenti ordinari.
I docenti veri e propri, quelli che hanno passato gli -anta e sono pieni di riconoscimenti e pubblicazioni sono di altro genere.

lunedì 7 maggio 2012

Come sopravvivere all'Università degli Studi di Palermo: gli studenti

Facoltà di Lettere e Filosofia,
Palermo
Dopo sette lunghissimi anni di frequentazione di quel luogo losco che è l'Università di Palermo penso di essere qualificata abbastanza per poter dispensare qualche saggio consiglio.
Ovviamente posso dispensare saggi consigli per quanto riguarda la mia personale esperienza, per cui sappiate che in questo post si parlerà prevalentemente di quell'ameno luogo che è la facoltà di Lettere e Filosofia - sì proprio quella dove tutti pensano si iscrivano i nullafacenti...salve, sono una di quei nullafacenti.


Tormenti ridicoli


"La notte e` così tersa, qui forse anche morire non fa male [...] "

Confessioni di un malandrino,
A. Branduardi

domenica 6 maggio 2012

Frullato alla fragola: l'ora della merenda (estiva)

[English]

Io sono una persona pigra, mi piace mangiare la frutta ma spesso non lo faccio perchè mi scoccia.
Lo so non ha molto senso questo discorso, sappiate solo che cerco di trovare degli "stratagemmi" per impormi di mangiare la frutta. Questo è uno.

Ma prima di parlarvi della preparazione di questo frullato devo riferirvi di una spirtizza  (dal siciliano per "cosa molto scaltra") che ho fatto e di cui vado parecchio orgogliosa.

venerdì 4 maggio 2012

Perchè Benetton mi sta tanto in culo

Molto spesso amici e conoscenti mi chiedono perchè io ce l'abbia tanto con la Benetton ed io rispondevo vagamente perchè tutto si basa su una notizia che lessi tempo fa e di cui non avevo un ricordo preciso.
Stasera ho riaperto, dopo tanto tempo, la pagina di Imprese alla Sbarra per scrivere il post su Johnson&Johnson ed ho pensato di andare a ripescare quella notizia su Benetton. Eccola qua:

giovedì 3 maggio 2012

Ho bisogno di te

Dire a qualcuno ho bisogno di te è tutto, meno che romantico.
E' spaventoso.
Se qualcuno mi dicesse che ha bisogno di me lo porterei in una casa di cura, gli offrirei del metadone, gli direi fatti aiutare.
Come al solito mi sembra di vivere nel mondo al contrario, dove tutto quello che per gli altri è bello, romantico, appagante a me risulta solo squallido, angosciante, spaventoso.

Non si può vivere accanto a qualcuno soltanto perchè se ne ha bisogno. E' la corruzione di tutti i sentimenti d'amore del mondo. E' la differenza che c'è fra ubriacarsi con gli amici una sera ed essere un alcolista.

Non sto con te perchè mi va di stare con te, sto con te perchè ne ho bisogno e anche quando passerà la parte bella e resterà solo il senso della dipendenza e dell'oppressione, io dovrò continuare a starti accanto, perchè ho bisogno di te.

E' questo quello che scrivete nei messaggi, sui muri, che vi sussurrate all'orecchio?
Su questo si basano le vostre storie d'amore?

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