lunedì 29 dicembre 2014

RESOCONTO DI UN ANNO: DEOR, IL BIANCONIGLIO, MARCO E CLARISSA

Dacché è il 29 dicembre mi pare doveroso tirare le somme, o miei cari, tanto più che, ne sono certa, le prossime 72 ore saranno vorticose as usual e voleranno via che manco le vedo.
Il 2014, credo, sia stato l'anno più impegnato - non di 'cultura' ma proprio d'impegni! - e sorprendente della mia vita: nel giro di un anno mi sono ritrovata laureata, webmasterizzata, trasferita in una nuova città, convivente e studentessa di master. Voilà, ecchecevò?

Ma partiamo dal principio.

"Il Coniglio Bianco inforcò gli occhiali: "Da dove devo iniziare, Maestà?" chiese. 
"Inizia dall'inizio" disse il Re con solennità, "e va' avanti finché non arrivi alla fine: poi, fermati"."

Alice in Wonderland, Lewis Carroll

martedì 23 dicembre 2014

IL PROGIDIOSO RITROVAMENTO DELLA RIVENDITA TICKETONE: I VERDENA

Ok, questa ve la devo raccontare.
Qualche giorno fa scorrevo, annoiata, la bacheca di Facebook e come trafitta dalla freccia di Cupido ho fatto un salto sulla sedia quando ho letto: I Verdena annunciano l'uscita del nuovo album e le prime date del tour.
Prego?

domenica 21 dicembre 2014

AVVENTURE MILANESI: IL BRUNCH

Nel mio post precedente [I Palermitani, i Milanesi, la metro e Jack Torrance] tratteggiavo il profilo del milanese tipo come preciso ed efficiente ai limiti del compulsivo. Ebbene, oh mio caro lettore, oggi mi sono dovuta ricredere.

La prima esperienza traumatica della giornata è avvenuta dentro Tiger.
Una persona che, come me, ha vissuto per ben 28 anni in mezzo ai palermitani pensa di aver visto tutto. Pensa di aver visto tutto e pensa che nulla può esser peggio del palermitano.
Oggi, come vi dicevo, mi sono ricreduta.
Tiger è un negozietto di oggettini - più o meno utili - in stile nordico e a poco prezzo che si affolla smodatamente sotto le feste, come ho potuto appurare.
In questo ultimo mese di vita milanese mi è capitato di entrare da Tiger almeno un paio di volte e ho sempre trovato casino - il negozio, del resto, è piccolo - ma oggi ho trovato l'INFERNO.
Una massa di gente brulicante che si dimenava avanzando di corridoio in corridoio, con cestini tracimanti di oggetti di qualsivoglia natura - post-it, matite colorate, guanti di lana, sapone, puzzle, una teiera. Mi sentivo a casa, vi giuro, in mezzo ai quei buontemponi dei palermitani, loro, con la loro idea anarchica della fila, con la loro razionalità un po' così..


sabato 6 dicembre 2014

I PALERMITANI, I MILANESI, LA METRO E JACK TORRANCE

Qualsiasi comico del Sud Italia sia venuto a vivere a Milano ha fatto fortuna con pezzi del tipo "milanesi vs napoletani" ragion per cui l'idea potrebbe sembrare abusata. Vi assicuro tuttavia che l'antitesi è così potente da suscitare una certa ilarità.

Il milanese corre, non è un luogo comune.
Il milanese, la mattina, si precipita giù dalle scale della metro come se la metro che sta per partire fosse l'ultima fino alla fine dei tempi e quella fosse per lui l'ultima occasione per salirci su. In realtà la metro successiva passa esattamente un minuto e mezzo dopo - tempistica pedantemente segnalata dal display che io ogni mattina guardo e mando a cagare.
Morale della storia: il milanese non corre perché abbia fretta o sia in ritardo, corre per lo stronzissimo gusto  di correre.


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