lunedì 28 novembre 2011

Natale violento

Il Natale è il giorno più bello dell'anno.
A Natale siamo tutti più buoni, gentili, ben disposti verso il prossimo.
Il Natale ci rende migliori.

Quando ero piccola il Natale arrivava l'otto dicembre, quando insieme a mia madre facevo l'albero, e terminava il sei di gennaio con la vecchia cara Befana che portava via le feste.
Col passare degli anni il Natale ha iniziato ad anticipare il suo arrivo: quest'anno già alla fine di ottobre si notavano le prime avvisaglie e l'altro giorno, andando in giro sono stata colpita da un tripudio di addobbi. Il Natale si fa sempre più violento, si insinua prepotentemente nelle nostre vite e le cambia radicalmente per circa un mese.

Generalmente posso dire di essere sempre stata entusiasta di questa festa. Magicamente, appena arriva Natale, tutte le mie convinzioni anti-consumiste, anti-capitaliste crollano miseramente per lasciare posto a tutti i sentimenti più stupidi del mondo: la gioia di andare in giro per negozi, la gioia di sperperare denaro, la gioia di regalare cose, la gioia di cucinare per la mia famiglia, la gioia di addobbare la casa.
Guardando razionalmente a tutto questo, però, posso dire che non mi piace.
Non mi piace spendere il mio denaro per comprare cose di cui non ho bisogno, quando c'è gente a cui manca il necessario. Non mi piace perdermi nell'euforia natalizia e poi risvegliarmi il 7 gennaio e accorgermi che tutta quella felicità era finta, che i problemi veri esistono ancora e che non sono stati risolti da una ventata di polvere dorata.


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