giovedì 13 dicembre 2012

"Per fortuna nella nostra vita non ci saranno mai piselli nel ragù" ovvero Le arancine di Santa Lucia

Il tredici dicembre si festeggia Santa Lucia e a Palermo non si mangiano nè pane nè pasta.
Questa tradizione risale all'antica leggenda in cui si narra di Santa Lucia che, invocata dai palermitani affamati dalla forte carestia, fece arrivare in porto una nave carica di grano che i palermitani non ridussero in farina: tanta era la fame che lo cucinarono così com'era, bollito e condito con un po' d'olio. Così nasce un piatto tipico di questo giorno - che poi chissà come col tempo è diventato un piatto dolce e per niente povero - ovvero la cuccìa ed anche la tradizione dall'astenersi per tutto il giorno dal mangiare cibi a base di farina (pane, pasta, ...).
Da brava cultrice delle tradizioni quale sono, quest'anno mi accingo - per la prima volta in vita mia - a preparare le arancine, altro piatto tipico di questa festa.

In passato ogni famiglia preparava le arancine in casa ma la preparazione prende davvero molto tempo quindi oggi la maggior parte dei palermitani preferisce acquistare le arancine già pronte.
Ho già preparato il riso e fatto il ragù (che vanno preparati appunto, la sera prima), domattina poi mi raggiungerà il mio gentil consorte col quale procederò alla preparazione e alla cottura delle arancine.

Una cosa molto particolare che ho notato raccogliendo informazioni su come preparare al meglio le mie arancine è che ne esistono innumerevoli ricette: più che per altre preparazioni di origine popolare che hanno, sì, molte varianti, le arancine possono essere preparate davvero in mille modi. C'è chi fa bollire il riso così com'è, chi ci aggiunge lo zafferano, chi poi lo mischia con l'uovo, chi aggiunge - oltre le uova - anche burro e parmigiano. Io mi sono tenuta sul vago: ho fatto bollire il riso nel brodo vegetale, ho aggiunto lo zafferano e ho poi aspettato che tutto il brodo si asciugasse (questo il suggerimento di Marco, sicuramente più esperto di me in materia di arancine).

Per la ricetta vi rimando a domani perchè vorrei postare anche delle foto e al momento potrei mostrarvi solo il riso cotto ed il ragù.

Concludo con qualche nota personale: oggi è stata una bella giornata. Ieri è stato un giorno stressante ma bello, l'ho condiviso con Sonia e con Marco e mi sono state rivolte delle belle parole da una persona che non mi conosce ma che ha colto nel segno. A volte servono poche parole inaspettate per capire che  la gran parte delle nostre paure e delle nostre angosce sono immotivate.
Oggi l'ho passato con Marco: siamo andati da Feltrinelli a comprare regali di Natale per le rispettive famiglie. Lui lo ha detestato ma io adoro perdermi in mezzo alla ressa natalizia. Lì per lì mi infastidisco anch'io, certo, poi però una volta a casa ripenso a tutta quella luce e il caldo eccessivo e tutta quella gente che si muove attorno che cerca, perlustra ogni angolo per cercare il regalo più bello. E' una sensazione strana che ritorna spesso nella mia vita: qualcosa di non piacevole, magari anche fastidioso o addirittura angosciante che una volta vissuto e messo da parte poi ritorna alla mente quasi come una consolazione, piacevole, estenuante sì, ma bella.
Dopo lo shopping natalizio siamo andati a vedere un film. In spagnolo, carino, usciti dalla sala dove lo hanno proiettato ci siamo confrontati per vedere cosa ne avevamo capito e devo dire che siamo stati bravi (soprattutto lui che non studia spagnolo, io invece, emh...vabè...).

Tornando a casa il termometro della mia auto segnava sei gradi. C'era davvero freddo, eppure..

A domani con la ricetta delle arancine e le foto :)

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