giovedì 9 maggio 2013

Post fatevicazzimiei flash: 8 maggio 2013

Questo post nasce dell'esigenza di parlare di tre cose: due fanno parte della semplice routinne giornaliera, una è una riflessione che scaturisce da uno scambio di commenti sul blog di una mia (ex) amica.

Prima le cose belle.
Stasera io e il gentil consorte siamo andati a cena fuori e poi al cinema.
As usual avevamo un'offerta per il biglietto del cinema quindi ci siamo avventurati come nostro solito andando al cinema qualsiasi cosa ci sia in programmazione.
Per la cena siamo stati al [non mi ricordo il nome domani lo chiedo a Marco e lo scrivo] e abbiamo mangiato un hamburger maialosissimo che ci ha resi pieni come uovi (sì, con la i).

Ho fatto una foto col mio cellulare del 2 a.C. (ed ho taaaanto rimpianto il mio bellissimo smartphone potessero caderti le mani e magari anche i piedi e le orecchie o ladro demmerda che hai deciso di rubarmelo!) però essendo del 2 a.C. non posso scaricare le foto direttamente sul pc, quindi devo mandarle a Marco che poi dal suo le scarica su pc. Complicatuccio. Vabè. Ad ogni modo, domani aggiorno il post col nome del locale e la foto.

***Aggiornamento***
Il locale si chiama Wienerhaus e si trova presso il centro commerciale Forum (a Palermo, obviously). Ecco le foto :)

Scusate la cattiva qualità delle foto, son fatte col cellulare scrauso :(

Ecco la mia cena: un super hamburger gigante con patatine e birra

Ora parliamo del film, Effetti collaterali. Ecco, innanzi tutto la scelta. Perchè? vi chiederete. Il fatto è semplice: noi avevamo un biglietto gratis e ci piace un sacco andare al cinema, per cui quando quell'uomo stamane mi ha chiamato e mi ha chiesto "stasera ti va di andare al cinema?" io ho risposto ovviamente sì. Andando poi a vedere i titoli in proiezione le uniche alternative, esclusi film che abbiamo già visto e film che non ci interessano, erano questo qua, Benvenuto Presidente e Ironman 3. Ironman 3 non possiamo ancora vederlo perchè Marco deve recuperare il 2, Benvenuto Presidente mi pare un film tanto simpatico ma molto "all'italiana", quindi...
Che dire di questo film? Buh. Niente. Cioè, sul serio, non saprei che dire. Sono rimasta interdetta.
La storia potrebbe essere carina ma è svolta in modo banale (ops! banale non si dice...troviamo un sinonimo che significhi la stessa cosa ma che non scaldi gli animi...) verso la fine c'è una specie di vaghissimo colpo di scena che fa cadere le braccia a terra e il primo tempo è di una lentezza massacrante.
Meglio un film all'italiana a questo punto..

Poi: sono arrivati altri pacchettini da Ebay (yuppi yeeee!!!)
Questa volta niente makeup e cosmesi, solo cultura ù-ù
Il primo acquisto è stato How to eat di Nigella Lawson.


Il mio sogno è di collezionare tutti i libri di questa splendida cuoca, il problema è che qui in Italia ne hanno stampati pochissimi e costano tutti davvero tanto. Questo qua l'ho comprato direttamente dall'Inghilterra, è usato e l'ho pagato circa 6€.
Il secondo acquisto sono stati due dvd, uno per me e uno per il consorte.


Per Marco ho preso Into the wild, che va a sommarsi alla nostra collezione di dvd, mentre per me ho preso la prima stagione della serie Jamie at home (altro cuoco che adoro). Fra l'altro questa serie di ricette è ambientata in una casa (non so se sia veramente casa sua) che mi ricorda moltissimo la casa in cui ho abitato quando sono stata in Inghilterra. Nostalgia a palate. E poi sentirlo parlare in inglese è superbello.


Infine, una riflessione. Anzi, prima una premessa, poi una riflessione.
Scrivere sul blog per me è qualcosa di un po' più necessario del semplice scrivere qualche post a settimana su argomenti vari per attirare un certo numero di pubblico. Penso sia una cosa che vale per moltissimi blogger, il blog ad un certo punto inizia ad essere parte del proprio modo di vivere. Scrivo sul blog come la mattina mi alzo dal letto e mi lavo i denti. E' per questo che vi racconto anche i fatti miei (ovviamente non tutti..), è per questo che scrivo anche cose che immagino non interessino a nessuno. Ecco anche perchè scrivo ciò che sto per scrivere, anche se è una riflessione personale e tutti quelli che leggeranno questo post non avranno la minima idea dell'origine di questo mio pensiero.
Scrivo qua questa mia riflessione perchè questo è il mio spazio, qua dico le cose e non vado a dirle direttamente a chi vorrei dirle perchè so che sarebbe del tutto inutile.

Se una persona ti giudica per una cosa che hai fatto poi non vede più niente di te. Non dovrebbe essere così, gli errori si fanno e si fanno anche in buona fede e noi dovremmo essere in grado di discernere. E chi sbaglia è la stessa persona di prima, non è cambiata. Pensa le stesse cose di prima, fa le stesse cose di prima, gli piacciono le stesse cose di prima. Però agli occhi degli altri diventa un tutt'uno col suo errore. Mi chiedo come sia possibile che persone con le quali non avevo mai avuto una discussione prima e con le quali credevo di trovarmi in sintonia ora mi obiettino tutto.
E il fatto è che davvero io non sono cambiata e penso e provo per queste persone esattamente ciò che pensavo e provavo prima.
E' vero, io uso spesso l'aggettivo "banale" perchè per me la banalità è la più grave delle mancanze. Ormai essere banali non è nulla di che. Ci si può permettere di essere banali e comunque star simpatici alla gente.  Però in quest'occasione tralascerò il mio tanto amato "banale" e userò "moralistico".
Mi è assurdo pensare questa cosa, ma è l'unica conclusione che riesco a trarre. Che il valore che viene dato agli errori è dato in base ad una morale. E mi stupisco anche io a dirlo perchè credevo di conoscere le persone che utilizzano questa morale, ma è una morale sessista e cattolica.

C'è una donna che tiene  in gabbia un canarino. Ce l'ha ormai da diverso tempo, lo tiene lì, ogni tanto lo guarda e gli dà da mangiare. Sa bene che è un povero essere in gabbia e questa cosa talvolta la rattrista, ma come potrebbe vivere senza il suo canarino? Poi un giorno arriva un'altra donna che apre la gabbia e fa volare il canarino. E la prima donna si affligge e si dispera perchè quella perfida donna priva di ogni scrupolo ha fatto scappare il suo amato, triste canarino in gabbia.
Chi è stato davvero cattivo con chi?

14 commenti:

  1. "Chi è stato davvero cattivo con chi?"

    La seconda per me

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  2. Può essere, ma a meno che la seconda donna non sia una persona che conosci, non vedo come possa essere diversamente :D

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    1. non ti seguo non vedo che cambi se la persona la conosco o meno..il fatto è che a mio avviso liberare la gente è sempre meno crudele che tenerla in gabbia. Purtroppo la gente si rende infelice spacciando questa infelicità per un mucchio di altre cose. Se io fossi un canarino preferirei essere liberato piuttosto che continuare a stare in gabbia ;)

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    2. per me no; la prima donna è egoista (pensa al suo bene e non a quello del canarino), la seconda è egoista (pensa al suo bene e non a quello della prima donna) e commette una cattiva azione liberando un canarino non suo: avrebbe dovuto parlare con la prima donna facendole notare come il canarino stesse male e limitarsi a quello. Non ripari un torto commettendone un altro torto. Peggio ancora se poi il canarino invece di essere liberato è diventato di proprietà della seconda donna.

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    3. Non si può parlare di proprietà, neppure in merito agli animali, figurati in merito alle persone..

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  3. Ma se parliamo di persone non possiamo neanche parlare di "prigionieri" o di persone che "devono essere liberate" e quindi l'esempio non calza.

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    1. dici? non ti sei mai sentito prigioniero di una situazione o di un certo momento della tua vita? beato te...

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    2. certo che si, ma non avrei accettato di "essere salvato": preso coraggio a due mani e mi sono liberato da me, non ho scaricato la responsabilità su una terza persona

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    3. ma allora tu sei un superuomo! :D fidati, a volte è davvero bello salvare ed essere salvati..

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    4. Se superuomo significa solo essere onesti con se stessi e con il partner sono un superuomo :) Sarà bello "essere salvati", non lo metto in dubbio, ma di uomini che debbano essere salvati io non ne conosco, solo tipi che non hanno il coraggio di mollare l'attuale compagna e che nel frattempo fanno il doppio gioco strombazzandosene un'altra; il tuo sarà sicuramente diverso

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    5. Nella tua frase riconosco una vaga idea sessista, la stessa per la quale gli uomini non possono piangere o mostrare emozioni, però sarà mia deformazione professionale che mi porta a vedere discriminazioni ovunque :) Sì, il mio è decisamente diverso, non saremmo a questo punto se non lo fosse..

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    6. ma stai scherzando? che c'entra? dov'è il sessismo nel chiedere di essere onesti e corretti con la propria compagna/o? Il mio discorso vale per entrambi... temo che tu sia troppo coinvolta per essere obiettiva :)

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    7. No mi sa che tu sei un po' troppo coinvolto per poter assumere una posizione obiettiva in questo dibattito. Ovviamente la mia osservazione riguardava la frase "di uomini che debbano essere salvati non ne conosco" e non vedo come avrei potuto trovarci del sessismo nel resto della frase. Sono coinvolta perchè è la mia storia e sono molto fiera di esserne così coinvolta e, devo ammetterlo, mi infastidisce un po' il tono supponente con cui ti sei posto sin dal primo commento nei confronti di una cosa che conosci solo per i brevi e incompleti accenni che ne ho dato, però poi penso che non sei nè il primo nè l'unico che ha giudicato senza conoscere, per cui, transeat.

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Caro Anonimo, se vuoi insultarmi devi almeno metterci la faccia. Se non lo farai il tuo commento non verrà pubblicato perché allora non sarai una persona che vuole muovere una critica ma solo uno che vuole litigare. E io ho cose ben più serie da fare, nella vita, che litigare con uno che non ha neppure il coraggio delle proprie parole :)

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