sabato 22 ottobre 2011

You, genius!

Una delle affermazioni che più mi ha fatto imbestialire nel corso della mia vita è stata "ma è geniale!".
L'aggettivo geniale non mi va proprio giù.

Il primo incontro con questo concetto avvenne alle scuole superiori a causa della generale e non sempre ponderata opinione che Pirandello sia geniale.
Il mio sopracciglio inizia notevolmente ad inarcarsi già davanti al fatto che, a dire che Pirandello sia geniale, siano praticamente tutti, anzi, soprattutto i più incolti, coloro i quali probabilmente non hanno letto nulla o pochissimo di Pirandello; questo mi fa propendere per la tesi del luogo comune: Pirandello è un genio come Leopardi era depresso e Pascoli un pervertito.
Ma se proprio vogliamo far passare per buona questa massiva professione di genialità ecco che subito inciampiamo su un altro punto: il concetto stesso di genialità.

Come la totalità dei concetti, che sono di fatto pura astrazione, così la genialità non è defiinibile, dunque, Pirandello - che non me ne voglia la buon'anima, è un puro esempio - è un genio perchè raccoglie il favore delle masse o raccoglie il favore delle masse perchè è un genio?
E in cosa risiede la sua genialità?
Nelle sue idee, risponderà qualcuno, tutta la tiritera sulle maschere e sull'identità all'inizio del Novecento non era roba da poco. Ma io obietterei: Pirandello non si è alzato un giorno dal letto esclamando "Per dio, l'identità è un concetto labile, noi tutti indossiamo solo delle maschere!", è stato piuttosto preceduto e accompagnato nel suo percorso da altri geni del calibro di Freud - anche su di lui ho molto da ridire in effetti - ed Einstein, solo per citare i più conosciuti, nonché dal mio caro Sir William Shakespeare che già sul finire del XVI secolo affermava che il mondo è un palcoscenico e gli uomini e le donne soltanto attori.

Il mio rifiuto per Pirandello è diventato poi una vera e propria barzelletta, più io affermavo di trovarlo barboso e autocompiaciuto più la gente mi rispondeva stizzita che ero io a non comprenderne la genialità. Sarà..
Personalmente posso affermare di trovare coloro i quali sono comunemente classificati come geni abbastanza ordinari. Posso concordare nel definirli innovatori, precursori, elementi di spicco forse, ma sono altre le cose che mi sconvolgono, che mi fanno interrogare, che mi fanno pensare.

3 commenti:

  1. - sull'avversione a Pirandello: dimmi la verità, hai beccato un votaccio alle superiori e da allora...;)

    - su Pirandello genio: Pirandello stesso era d'accordo con te, scrisse "abbasso il Pirandellismo" :)

    - sull'ordinarietà dei geni: in fondo è proprio quello che li rende particolari, così come rende i "mostri" inquietanti. Normalissime persone che prima dei contemporanei riescono a cogliere nella cultura del proprio tempo un segnale di crisi e trasformarlo in valore.

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  2. - non ho mai preso brutti voti, se non in chimica, ma quella è un'altra storia...ero ciò che comunemente viene definito "secchione" xD

    - ah, allora è meno barboso di quanto pensassi

    - non è genialità, è semplice lungimiranza..

    ;)

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  3. "non è genialità, è semplice lungimiranza" questa te la rubo :D

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Caro Anonimo, se vuoi insultarmi devi almeno metterci la faccia. Se non lo farai il tuo commento non verrà pubblicato perché allora non sarai una persona che vuole muovere una critica ma solo uno che vuole litigare. E io ho cose ben più serie da fare, nella vita, che litigare con uno che non ha neppure il coraggio delle proprie parole :)

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