venerdì 4 maggio 2012

Perchè Benetton mi sta tanto in culo

Molto spesso amici e conoscenti mi chiedono perchè io ce l'abbia tanto con la Benetton ed io rispondevo vagamente perchè tutto si basa su una notizia che lessi tempo fa e di cui non avevo un ricordo preciso.
Stasera ho riaperto, dopo tanto tempo, la pagina di Imprese alla Sbarra per scrivere il post su Johnson&Johnson ed ho pensato di andare a ripescare quella notizia su Benetton. Eccola qua:



LUGLIO 2009. Risulta ancora aperto il contenzioso fra la famiglia Benetton e il popolo Mapuche. 
Attraverso la società Compañía de Tierras Sud Argentino, nel 1991 la famiglia Benetton acquistò in Patagonia (Argentina) 900mila ettari di terra, un'estensione più grande dell'Umbria. Con tale ampiezza di possedimenti i fratelli Benetton sono diventati i primi latifondisti dell'Argentina (seguiti a grande distanza dal magnate newyorchese Douglas Tompkins, che possiede circa 380mila ettari).
La proprietà è contestata dalla popolazione Mapuche, originiara della regione, ma oggi confinata in zone periferiche. A più riprese i Mapuche hanno rivendicato il diritto a tornare sulle loro terre e per questo si sono scontrate con l'azienda di Benetton. L'ultimo contenzioso, in ordine di tempo, ha avuto inizio nel 2002. la famiglia Curinanco, ridotta alla fame, era tornata nel suo luogo di origine, stabilendosi, con il benestare dell'autorità pubblica, in un'area che ricade sotto la proprietà legale di Benetton. Per tutta risposta l'azienda ha fatto sgomberare la famiglia con la forza. Tuttavia lo sgombero ha richiamato l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, e nel 2005 è stato organizzato un incontro tra la famiglia Benetton e la famiglia Curinaco, in presenza dell'allora sindaco di Roma Walter Veltroni, del giornalista Gianni Minà e del premio nobel per la pace Adolfo Perez Essquivel. 
Durante l'incontro i Curinanco confermano lo sgombero da parte della polizia, la distruzione dei loro oggetti personali, della casa e delle coltivazioni. Pertanto richiedono la restituzione del lotto Santa Rosa, pari a 385 ettari, che avevano occupato. 
Un gruppo Mapuche davanti la loro tenda



La richiesta non viene accettata ma in alternativa la famiglia Benetton si rende disponibile a donare al Governo argentino 2500 ettari di terra, dislocati in altra zona, affinchè li destini alla comunità Mapuche. La famiglia Benetton definisce il gesto "una scelta volontaria: un gesto di responsabilità sociale, non certo un’elemosina, che abbiamo fatto in piena coscienza, con il cuore e la mente. Con il cuore, perché crediamo rappresenti un segno concreto di solidarietà. E con la mente, perché nei nostri auspici dovrebbe costituire la prima campata di un ponte di “buona volontà” tra le varie parti in causa [...] noi abbiamo optato per la politica del “possibile”, fornendo un contributo concreto che è insieme di quantità e di qualità. La nostra donazione di terra patagonica [...] intende essere un piccolo lume nell’oscurità per accompagnarci, passo dopo passo, lungo il tormentato sentiero del progresso socialmente responsabile". 
La donazione viene rifiutata sia dai Mapuche che dall'autorità pubblica, perchè uno studio effettuato dagli ingegneri agronomi dell’Inta (Istituto Nacional de Tecnología Agropecuaria) ha appurato che "nonostante l’estensione,la terra può sfamare al massimo due famiglie, dal momento che è composta per il 95% da zone alluvionali, aree montuose, gole profonde, terreni rocciosi. Le poche zone su pendii lievi sono esposte a condizioni climatiche avverse, con venti forti e temperature estreme. Quindi risulta inadatta non solo alla produzione agricola, ma anche all’allevamento." 
Bandiera Mapuche

Nel febbraio 2007 la famiglia Curinanco, con un'altra decina di membri della comunità Mapuche, ha deciso di non attendere altri gesti di "responsabilità sociale" dei Benetton ed è rientrata nelle terre di origine. Tramite i propri legali, la famiglia Benetton ha imposto un nuovo ordine di sgombero che però è stato respinto dal Tribunale locale, tant'è che al luglio 2009 le terre risultano ancora occupate (Pericle Camuffo, United Business of Benetton, 2008; Report,La Ricaduta, puntata del 7 giugno 2009).


(fonte: Imprese alla Sbarra)

Purtroppo non trovo altre notizie in rete per cui non so dirvi cosa sia successo negli ultimi quattro anni e cosa ne sia stato dei Mapuche.

La prossima volta che andate a comprare un paio di jeans ripensate a questo post :)

2 commenti:

  1. Per fortuna non acquisto praticamente mai alla Benetton!

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  2. La Benetton? Mai comprato nulla.
    Spendere 70 euro x un maglioncino striminzito, nn è affatto da me. . .
    Cmq, sapevo d qst storia. Che figli d p***

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Caro Anonimo, se vuoi insultarmi devi almeno metterci la faccia. Se non lo farai il tuo commento non verrà pubblicato perché allora non sarai una persona che vuole muovere una critica ma solo uno che vuole litigare. E io ho cose ben più serie da fare, nella vita, che litigare con uno che non ha neppure il coraggio delle proprie parole :)

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