sabato 26 novembre 2011

Tingersi i capelli è un po' come mascherarsi?

Foto di Wisely Chosen
Sin dalla più tenera età sono stata determinata a cambiare colore di capelli.
Le battaglie con mia madre - che cercava invano di preservare la salute della mia folta e riccioluta capigliatura- sono iniziate piuttosto presto, verso i dodici anni circa.

Il primo tentativo di cambiare quel castano-cenere-rossiccio in qualcosa di più credibile fu, se non ricordo male, in terza media: circolavano allora - non so se esistano ancora- delle schiume per capelli che oltre a fissare donavano anche un discreto riflesso. Ero decisa: li avrei fatti rossi.

Ovviamente la schiuma di rivelò un palliativo, con sollievo di mia madre e rabbia mia.
Il primo colore "vero" è stato uno di quegli shampoo alle erbe coloranti: un po' meglio della schiuma, ma niente di che come risultato.
Nel frattempo la mia sconvolgente passione per i rossi accesi si era placata per rivolgersi verso un più pacato nero: a quindici anni avevo i capelli neri e vestivo come il prodotto dell'unione di un pagliaccio ed un barbone.
La fase decisiva nella colorazione dei miei capelli avvenne solo qualche anno più tardi: avevo diciassette anni ed una bellissima chioma fuxia. Andavo in giro orgogliosa di potermi distinguere dalla massa informe dei castani.

Col tempo, poi, la mia vena artistico-capellosa si placò: iniziata l'università non avevo più tempo per star dietro ai miei capelli, così ho optato per un ritorno al sobrio, ovvero castano scuro.
Circa un anno fa, poi, grazie a Morgana Zucchero Nero ho scoperto le gioie della tintura fluo.
To be honest, la mia giovanile passione per le chiome accese si è notevolmente affievolita, quantomeno non trovo più che sia un look che mi si addica. Al contrario sono diventata sfegatata sostenitrice dei contrasti forti: attualmente i miei capelli sono scuri con un leggerissimo riflesso sul viola, ma la ciliegina sulla torta sta proprio qui davanti: sulla fronte, accanto agli occhi, fa capolino fra i capelli più scuri un dolcissimo ciuffo rosa-fuxia che adoro e spero di non abbandonare mai.

Il titolo che ho dato al post dice tutto sulla mia opinione in merito al colorarsi i capelli: è più pratico di andare in giro per il mondo gridando "io non sono come mi vedi", è meno estremo di un intervento di chirurgia estetica, è più immediato del "lasciare che ci conoscano meglio". Forse mi sto solo nascondendo qui dietro, o forse, al contrario, sto tentando di mettere in evidenza qualcosa.
E' come se ci fosse un'enorme, lampeggiante frecciona colorata, proprio qui sulla mia testa.
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- La foto che vedete all'inizio del post è di Wisely Chosen, ovvero Melanie Dawn Harter. Lei è una fotografa alla quale piace sperimentare molto con i propri capelli. Vi invito a visitare il suo profilo Flickr.


- Su Facebook la mia suddetta amica ha aperto un gruppo per far socializzare noi amanti dei capelli fluo: passate a trovarci -> Fluo

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