venerdì 27 gennaio 2012

Il giorno della memoria

Un anno fa scrivevo sul mio allora blog di Splinder queste parole:

27 gennaio, giornata della memoria.
Ma non c'è giornata della memoria senza memoria. 
Perchè dire che tutti i romeni sono stupratori è come dire che tutti gli ebrei devono essere uccisi.
Perchè dire che tutti i meridionali sono mafiosi è come dire che tutti gli ebrei devono essere uccisi.
Perchè dire che tutte le donne sono puttane è come dire che tutti gli ebrei devono essere uccisi.
Perchè dire che il meridione grava sulle casse dello Stato è come dire che tutti gli ebrei devono essere uccisi.
Perchè dire che tutti gli immigrati devono essere rimandati a casa è come dire che tutti gli ebrei devono essere uccisi.
Perchè non riconoscere lo Stato di Palestina è come dire che tutti gli ebrei devono essere uccisi.
Perchè non dare il diritto di famiglia agli omosessuali è come dire che tutti gli ebrei devono essere uccisi.
Perchè dimenticare perchè sono morti è come continuare a dire che tutti gli ebrei devono essere uccisi.






Non mi pare sia cambiato granchè.
In una anno abbiamo conosciuto la disfatta del Berlusconismo, abbiamo finalmente ammesso la crisi economica e abbiamo iniziato ad alzare la testa, proprio quando meno ce n'era bisogno. Abbiamo conosciuto i Forconi aiutati/ascoltati/coadiuvati/gestiti/organizzati dai Fascisti, abbiamo visto i Leghisti diventare sempre più popolari.
Ma non abbiamo imparato il rispetto, nè abbiamo imparato a non etichettare la gente, nè abbiamo imparato che gli stereotipi portano solo a tragedie come quella che dovremmo ricordare oggi.
E' per questo che tutti i bei link strappalacrime condivisi oggi su Facebook per me sono come spazzatura, sono solo un'offesa..trattare questo giorno come San Valentino o la festa della mamma...





Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:


Considerate se questo è un uomo 
Che lavora nel fango
Che non conosce pace 
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.



Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi 




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