martedì 3 gennaio 2012

La moda e i lavoratori: boicotaggio Omsa

 Così come Miss Sixty e tante altre aziende italiane, anche la Omsa chiude i battenti in Italia per riaprirli in Serbia. Il motivo? Risparmiare sulla manodopera.
Chiudendo la sua fabbrica di Faenza, l'Omsa licenzia 239 operaie (avverrà a metà marzo, alla fine del periodo di cassa intergrazione straordinaria).
Il gruppo Omsa include i marchi Sisi, Philippe Matignon, Golden Lady e Golden Point.

In questo come in tutti gli altri casi ciò che io propongo e promuovo è il boicottaggio.
Non si tratta di una azienda che non ha più un soldo che deve chiudere, si tratta di un'azienda che pur di aumentare i profitti preferisce buttare in mezzo ad una strada 239 operai in Italia, per assumerne altrettanti in un altro posto, un posto in cui può permettersi di pagarli meno.

Per quanto mi riguarda le calze Omsa, Sisi, Golden Lady o quel che sono, non sono una meraviglia irrinunciabile, e farò attenzione, d'ora in avanti, a non effettuare alcun acquisto presso uno di questi punti vendita.
Già su Facebook sono attivi gruppi per il boicottaggio della Omsa, vi lascio qualche link:







1 commento:

  1. Boicottiamo! ma sarebbe cosa buona e giusta che il segnale arrivasse in maniera forte, la notizia si spargesse davvero e toccasse le coscienze civili di tutti provocando un sentito e massiccio boicottaggio, in grado di far capire a chi dirige ste baracche che noi italiani non ci stiamo ad esser presi in giro e che sosteniamo il nostro lavoro ed i nostri lavoratori e non al contrario che ci va bene tutto ciò che ci propinano. Non facciamo il loro gioco! svegliatevi!

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Caro Anonimo, se vuoi insultarmi devi almeno metterci la faccia. Se non lo farai il tuo commento non verrà pubblicato perché allora non sarai una persona che vuole muovere una critica ma solo uno che vuole litigare. E io ho cose ben più serie da fare, nella vita, che litigare con uno che non ha neppure il coraggio delle proprie parole :)

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