giovedì 5 gennaio 2012

L'importanza dei robot nella società contemporanea

Sono una ragazza vanitosa, lo so, e a volte mi capita di consultare le statistiche di questo blog.
I dati che ne emergono è che uno dei post più visitati di questo blog è un post dal titolo "W i robot", in cui per altro, non si parla affatto di robot.

A quanto pare la ricerca in rete di notizie e immagini sui robot è spasmodica. E questo mi pare un giusto motivo per offrire un servizio alla comunità e parlare, appunto, di robot.
Sebbene il mio attuale - spero non ancora per molto - titolo di studio è il diploma di liceo scientifico, io e la scienza non andiamo molto d'accordo. In realtà a me piacerebbe andare d'accordo con la scienza, ma lei fa la difficile, si inventa strane formule, fa di tutto per rendersi noiosa e incomprensibile.
Nella vita avrei voluto fare il medico o l'entomologo - buttata lì.. - e invece mi ritrovo a riflettere sull'importanza del realismo spagnolo nel quadro della letteratura europea dell'Ottocento. Pazienza - maledetta scienza...

Questa doverosa premessa porta dritti dritti alla rivelazione: questo post è puro cazzeggio, di robot io non ne so nulla e se volete delle immagini sui robot dovete soltanto aprire la home di Google, cliccare sulla scritta in alto a sinistra "Immagini" e digitare nella stringa di ricerca "robot". Mi pare lineare.

L'immagine del robot dell'altro post era piuttosto bruttina, è vero, ma per questo ho scelto Wall.e che è senz'altro uno dei miei preferiti, se non altro perchè per la prima volta ho visto questo film al cinema, in Inghilterra. Bei ricordi, bei tempi.

Notazione che una studiosa di lingue non può farsi mancare è l'origine della parola.
Nella mia ricerca su internet durata la bellezza di tre minuti - con intermezzo di sbirciatina a Facebook - ho appreso che l'origine del termine robot non ha nulla a che vedere con la scienza.
E vi ho fregati cari i miei scienziatoni e ingegneroni! Eh! è_____é
La parola deriva infatti da polacco robota, usata per la prima volta nel 1920 dall'autore polacco Karel Capec nel dramma teatrale I robot universali di Rossum. Il concetto è stato espresso con altre parole anche da altri autori (automa, androide, cyborg,..) e la parola robotica è stata usata per primo dal celeberrimo scrittore Isaac Asimov. [Fonte: Wikipedia]

2 commenti:

  1. Mi hai fatto venire in mente il bellissimo robot sforna-tutto, dello strepitoso film Il pianeta proibito. Bei ricordi, bei tempi.

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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Caro Anonimo, se vuoi insultarmi devi almeno metterci la faccia. Se non lo farai il tuo commento non verrà pubblicato perché allora non sarai una persona che vuole muovere una critica ma solo uno che vuole litigare. E io ho cose ben più serie da fare, nella vita, che litigare con uno che non ha neppure il coraggio delle proprie parole :)

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