giovedì 29 marzo 2012

Emilio Fede licenziato: il metodo usa&getta dell'era Berlusconi

Emilio Fede è stato licenziato.
Mai più lo vedremo andare in escandescenze e aggredire il povero inviato di turno.
Mai più Striscia ci farà vedere fuori onda tanto esilaranti quanto tristi.
Mai più, probabilmente, si faranno battute sul suo amore viscerale ed incondizionato per l'ex Presidente del Consiglio.

Emilio Fede non mi è mai stato simpatico, questo devo dirlo affinchè questo post non venga scambiato per un addio
pieno di tenerezza e nostalgia.
Non ho mai apprezzato il suo lavoro come giornalista - se di giornalismo possiamo parlare - e ho sempre detestato il suo atteggiamento arrogante e superbo, mosso poi da chissà quale presupposto..
Non è un grande giornalista, nè un intrattenitore a conti fatti, non dice cose interessanti nè divertenti, non piace praticamente a nessuno. Eppure è stato il direttore del Tg4 per anni.
Non stiamo parlando di mesi, di un paio di anni, di un periodo limitato di tempo, stiamo parlando di anni, molti anni in cui quest'uomo è stato tenuto lì a lavorare, a rendere ridicolo, giorno dopo giorno, se stesso ed il proprio tg. L'opinione circa l'autorevolezza del Tg4 è diffusa, del resto.

Detto questo, Emilio Fede non è stato tenuto lì perchè faceva un tg di qualità. E' stato tenuto lì per tutto il resto.
Perchè era un buono sponsor, forse, una buona mascotte, perchè a qualcuno, forse, la sua goffaggine poteva addirittura risultare simpatica. E poi anche perchè ci si prova sempre: io faccio un tg qualitativamente pessimo, ma hai visto mai che con le mie notizie a metà fra realtà e finzione riesca ad intortare qualcuno e a fargli credere che quelle che spaccio per notizie siano notizie sul serio.
Pessima qualità e disinformazione, ecco cosa è stato il Tg4 in questi anni.

E adesso, magicamente, nel momento in cui è mancato il prodotto da sponsorizzare, è mancato anche il motivo per tirare avanti questo tg. Emilio, vai a casa.
Mi dispiace sinceramente.
In questo momento provo molta tenerezza per questa sagoma della tv italiana e mi rendo conto che il sistema in cui lui credeva fermamente - o almeno così lasciava che si credesse - lo ha fagocitato e distrutto, almeno professionalmente parlando.
Questo è il metodo usa&getta dell'era Berlusconi. Servi finchè non servi più. E quando non servi più vieni buttato via, non importa se hai sacrificato la tua immagine, la tua dignità, la tua professionalità, adesso sei in più e devi andare via.

Tutto questo mi ricorda qualcosa. Un romanzo forse, alla Zola. Peggio, alla Dickens, ma senza il lieto fine. Emilio Fede come l'orfano adottato dall'ennesimo sfruttatore, che crede di aver trovato un nuovo padre - il lettore tira un sospiro di sollievo per poche righe - per poi scoprire che è l'ennesimo losco figuro senza scrupoli che lo userà finchè non potrà più usarlo.

Buona pensione, Emilio..

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