mercoledì 30 settembre 2015
I romanzi rosa non nutrono ma danno assuefazione (?)
Sabato pomeriggio sono andata a fare la spesa e, approfittando di non avere al seguito il mio meraviglioso consorte che scalpita e strepita, ne ho approfittato per perdere un po' di tempo al reparto libri dell'Ipercoop.
Ho iniziato a gironzolare fra gli scaffali senza un'idea ben precisa.
In effetti non avrei dovuto comprare nulla, era giusto per curiosare (poi ne ho comprati due ma shhh non lo diciamo a nessuno..).
Gironzolando fra gli scaffali mi sono imbattuta nella sezione "Sentimentali" e lì mi son detta avanti Elena, smettila di fare la schizzinosa e prova.
Saltati a piè pari Liala, Volo e Moccia (quello sarebbe stato troppo) ho iniziato a dare un'occhiata a Kinsella et similia. Ho passato in rassegna diversi tomi di Moyes, alcuni di Steel, altri di nomi meno conosciuti e alla fine, quasi terrorizzata, sono scappata via da quell'infausto scaffale e mi sono rifugiata fra i classici.
Accarezzare una copertina di Goethe mi ha rinfrancato lo spirito. Prendere fra le mani un tomo a caso di Jane Austen mi ha fatto dimenticare l'orrida sensazione di avere fra le mani un libro che parla di niente.
Adesso, metto per un attimo da parte tutta l'arroganza di cui posso essere capace e non vi chiedo dunque come fate a leggerli, vi chiedo piuttosto cosa mi perdo?
Perchè proprio non lo capisco.
Non capisco come si possa leggere un libro che non racconta nient'altro oltre a quello di cui sta parlando.
Mi ricollego a qualcosa già detto in un precedente post sull'opportunità o meno di parlare di letteratura (qui) e mi chiedo: può essere considerata letteratura una cosa che ci racconta una storiella magari gradevole ma che non ci lascia nulla oltre quello? E' per questo che leggiamo? Non per nutrirci ma per assuefarci? Non ci interessa la sostanza ma solo il fugace godimento?
Preferiamo dunque nutrirci di merendine, perché sono buone e che vitamine e proteine vadano a farsi fottere?
Non so rispondere, sapete?
Capisco perfettamente perché i cosiddetti romanzi rosa possano essere apprezzati e a volte anch'io sento il bisogno di leggere qualcosa di poco impegnativo solo che poi non lo faccio mai perché vengo assalita dalla paura di star sprecando il mio tempo: come posso leggere un libro di Jojo Moyes quando ne ho ancora una ventina non letti di Zola? Come posso abbandonarmi alla frivola e piacevole sensazione che può dare I love shopping se ancora non sono riuscita a legger nulla di Dostoevskji?
Mi resta il dilemma, miei cari, mi resta il dilemma.
2 commenti:
Caro Anonimo, se vuoi insultarmi devi almeno metterci la faccia. Se non lo farai il tuo commento non verrà pubblicato perché allora non sarai una persona che vuole muovere una critica ma solo uno che vuole litigare. E io ho cose ben più serie da fare, nella vita, che litigare con uno che non ha neppure il coraggio delle proprie parole :)
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Probabilmente non ti perdi niente. Penso che un po' tutti leggiamo per intrattenimento, però non tutti ci divertiamo a leggere le stesse cose. Quando leggo un libro "leggero" non mi pongo il problema di perdere tempo; posso leggere un libro poco impegnativo come altri vanno al cinema, guardano un telefilm o seguono la partita. Quand'ero più giovane leggevo molti romanzi chick-lit o "rosa" tipo Bridget Jones (allora la moda era quella), mi facevano sorridere e mi permettevano di "fare una pausa". Non avrei certo occupato quel tempo leggendo letteratura russa. Dopo un po' ho smesso con il chick-lit, e sono passata ai romanzi "storici" tipo Philippa Gregory, sui re e le regine d'Inghilterra. Ok, non è letteratura... è narrativa. Ha comunque una sua dignità. Se decido di leggere Tolstoj, lo faccio perché immagino di trarne un godimento... non perché potrebbe "farmi bene" come una vitamina. E per quanto io ami molto Jane Austen, leggo e rileggo i suoi romanzi per puro diletto.
RispondiEliminaNo, devo dire che non sono d'accordo. Per me la letteratura è prima che intrattenimento "nutrimento"...o meglio, il piacere che mi deriva dal leggere in realtà deriva dal fatto che sono consapevole che leggendo sto in qualche modo crescendo come persona. Ciò non vuol dire che leggo solo Dostoevskij (anzi, proprio con Dostoevskij non vado affatto d'accordo!), anche un romanzo "leggero" può dare qualcosa: proprio Bridget Jones mi sembra un ottimo esempio di romanzo non impegnativo che però è ben fatto e ti lascia dentro qualcosa...poi invece ci sono libri che mi lasciano un po' sbalordita per la totale mancanza di contenuti, davanti a questi libri mi chiedo "ma a che servono?" ^-^"
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