Pur avendo avuto la fama di rompi-palle-grammaticale per larga parte della mia vita devo dire che mi sono ricreduta su molte cose da quando, ormai nel lontano mio primo anno di università ho sostenuto l'esame di Linguistica italiana.
Una delle cose più belle, più intelligenti e più chiarificatrici che io abbia studiato per sostenere quell'esame è stata la seguente: una lingua è un organismo in piena evoluzione.
Ciò significa - aggiungeva - che le grammatiche normative (quelle appunto che dicono come dobbiamo parlare) sono sorpassate e fanno parte di una visione della lingua e della grammatica a dir poco ottocentesche. Ciò che è utile oggi è invece una grammatica di tipo descrittivo, ossia che descriva come realmente parliamo.
Questo insegnamento mi pare illuminante, lo apprezzo e lo condivido e ora vi dico cosa ne penso di questi novelli accademici della Crusca che vanno in giro su internet a distribuire le Lettere Scarlatte dei Traditori della Lingua.
IL CONGIUNTIVO, ovvero LO PSICODRAMMA
Ok. Se sento o leggo una frase del tipo Se avrei fatto.. rabbrividisco anch'io.
Una frase di questo tipo presuppone che il parlante, in questo caso, non abbia la minima idea di quale differenza ci sia fra congiuntivo e condizionale e come vadano usati.
Ma che dire della frase Sono contenta che sei felice (al posto di Sono contenta che tu sia felice)?
Personalmente non mi allarma più di tanto.
Ora vi dirò una cosa e a qualcuno di voi scenderà giù una lacrimuccia ma siate forti: il congiuntivo, probabilmente, è destinato a scomparire.
E' destinato a scomparire non perchè gli italiani siano tutti delle capre ignoranti ma perchè una lingua che viene usata è inevitabilmente cambiata dall'uso.
Alla facoltà di Lingue fanno studiare che lingue come l'inglese o il francese sono lingue molto più antiche dell'italiano (parlate da molto più tempo) ed hanno quindi già eroso gran parte delle loro originali regole grammaticali. Stessa sorte toccherà alla nostra lingua, facciamocene una ragione!
Alla facoltà di Lingue fanno studiare che lingue come l'inglese o il francese sono lingue molto più antiche dell'italiano (parlate da molto più tempo) ed hanno quindi già eroso gran parte delle loro originali regole grammaticali. Stessa sorte toccherà alla nostra lingua, facciamocene una ragione!
UN/UN', ovvero PROBLEMI DI GENDER GRAMMATICALE
Ondate di indignazione si scatenano anche quando qualche povero malcapitato usa o non usa l'apostrofo (e si chiama apostrofo, per carità, non accento, altrimenti non ne usciamo più!) dopo l'articolo un.
Ok, la regola vuole che l'apostrofo vada solo con i sostantivi femminili poichè il maschile dispone già di un articolo tronco tutto dedicato a lui.
Quindi un'amica, un amico.
Quindi un'amica, un amico.
Ma ditemi, e dovete esser sinceri, non vi è mai capitato, magari scrivendo velocemente su tastiera di dimenticare il caro amico apostrofo prima del sostantivo femminile? A me sì, lo dico senza vergogna. Mi sarà capitato migliaia di volte di postare un commento su Facebook e di rendermi conto solo dopo di aver scritto un'abominio (ahahah, scherzetto!)
Tutto questo per dirvi che, ok, esistono le persone ignoranti, però stiamo calmi!
Questa immagine l'ho presa qui |
QUAL'E' IS THE NEW BLACK
Come sopra. Esiste qual, ce l'hanno creato per facilitarci la vita, noi ce la complichiamo mettendoci dopo un apostrofo. No.
Però, anche qui, quante volte è capitato anche al più pedante dei cari accademici della Crusca di mettere quello stramaledettissimo apostrofo (echecazzo stavo scrivendo accento!) dopo qual?
A me capita praticamente il 50% delle volte e non perchè io sia ormai macerata dalla mia ignoranza, quanto perchè ogni volta che scrivo una l (articolo) ci metto dopo un apostrofo quindi le mie mani sono automaticamente portate a compiere quel movimento. Abitudine batte conoscenza, e tant'è.
Mi correggo, ACCENTO vs APOSTROFO IS THE NEW BLACK
La moda grammaticale che più dilaga in questo momento - e che mi pare anche la più assurda - è quella che vede accanirsi migliaia di crociati dell'accento contro i miscredenti dell'apostrofo.
Ora sapere quale sia la differenza fra apostrofo e accento, va da sé, è giusto.
Solo che esiste una cosina, chiamata tastiera, che ormai frequentiamo più di nostra madre e alla quale è legata gran parte della nostra comunicazione.
Se mi chiedeste come caspita si scrive la E maiuscola accentata da tastiera la mia risposta sarebbe non ne è ho la più pallida idea. Quindi se devo scrivere una E maiuscola accentata, scusatemi, ma io uso un apostrofo.
L'abbiamo sempre fatto tutti, sin dagli ormai remoti tempi della macchina da scrivere a nastro, perchè dovremmo smettere adesso? E' (eccola) una specie di convenzione sociale, tutti sappiamo che questo E' sta in realtà per questo È (no, non ho trovato il comando da tastiera, ho aperto Wikipedia, cercato Caratteri speciali e copiato/incollato, vedi che comodità..) ma in soldoni, cosa ci cambia se quel simpatico segnetto sta subito accanto alla E o gli sta in testa? Niente amici miei, assolutamente niente.
Tutto questo non per dire che sono a favore dell'ignoranza e della noncuranza della propria lingua.
Le lingue sono bellissime, da tanti punti di vista: da studiare, da parlare, da capire e perchè no anche da conservare ma, per carità, LASCIATELE VIVERE!
L'italiano è una lingua giovanissima. Sulla carta siamo italiani dal 1861 ma la lingua italiana è "la lingua degli italiani" a mala pena dalla seconda metà del Novecento. E' la televisione che ci ha reso parlanti italiani. Prima dell'arrivo della tv, probabilmente, due contadini uno veneto e l'altro calabrese non sarebbero stati in grado di comunicare o lo avrebbero fatto con moltissime difficoltà.
Parliamola, rispettiamola, ma non facciamoci frenare da barbute norme scritte nel 1465.
I neologismi sono belli, le contaminazioni sono meravigliose e se per dire fine-settimana volete usare la parola weekend fatelo e se qualcuno vi critica mandatelo pure a fanculo.
Tristemente la lingua cambia, io capisco che adesso quando si parla in italiano, è concesso che il congiuntivo non venga usato, ma penso sia decisamente più grave quando ci si esprime nella forma scritta. Studio lingue anche io, ho pianto davanti tutte le riforme sulla lingua che decorano la storia della lingua francese e onestamente non credo che tutte siano state un'idea felice, almeno vedendo alcuni miei colleghi, che son freschi di studi, fanno errori che normalmente non si dovrebbero fare quando ci si esprime nella propria lingua madre. Comunque tutto questo, per dire che questo post è bellissimo. :)
RispondiEliminaAhaha ma grazie! :)
EliminaDiciamo che io ormai me ne son fatta una ragione, anche a me piacerebbe che tutti parlassero bene e che tutti avessero a cuore la "sorte" della propria lingua ma l'evoluzione non si può frenare, magari possiamo solo cercare di ridimensionare la deriva! :D
Ahahaha complimenti per la selezione musicale! :D
RispondiEliminaSono laureata in Lettere Antiche e ho dato un'infinità di esami di lingua e glottologia, si salvi chi può. La lingua cambia, vero, però non quando va a perdere qualcosa. E' il caso del congiuntivo, se sparisse viene meno tutto il sistema per esprimere dubbi e incertezze, che al giorno d'oggi sono il nostro pane quotidiano ;D
Sul resto, apostrofi e virgole... un po' che diventa un pò e l'apostrofo sui nomi maschili... sono regolette che mi fanno un po' sorridere. Che cambia? La lingua si impoverisce? No! E' un segno grafico, dannazione!, chissenefotteH XD
e se lo dico io che ho la cognizione per dirlo, possono fregarsene anche gli altri! :D Dannati Grammar Nazi! XD Se avessimo dato retta a loro, a quest'ora saremo ancora con "egli" ed "ella".
P.s. Non ho la benché minima idea di come si faccia la E maiuscola accentata, io uso l'apostrofo. Si capisce che intendo il verbo essere, che non mi scassino la meenchia, come dicono ad Oxford XD
In realtà non sono d'accordo sul discorso del congiuntivo: come dicevo la lingua è come un organismo vivente. Gli animali non si sono evoluti lasciandosi cadere "pezzi" che erano essenziali alla vita. Al contrario, hanno lasciato tutto il superfluo. O hanno creato nuove vie per poter vivere. Questo per dire che secondo me il congiuntivo potrebbe morire ma non per questo perderemmo le sue funzioni...probabilmente verrebbero solo "ereditate" da nuovi costrutti, da nuove forme espressive..e questa idea mi affascina un casino, vorrei essere qui fra 200 anni per sentire come parleranno gli italiani :D
Eliminabellissimo articolo XDD
RispondiEliminaGrazie mille, la foto delle due donne in preda all'isteria, mi rendo conto, è un tocco di classe xD
EliminaUna cosa che leggo ormai molto spesso, anche in scrittori meritevoli, è "sé stesso". Che va anche bene, ma a saperlo mi sarei risparmiata lo studio di qualche regolina.
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