Buongiorno a tutti mie care e miei cari,
quest'oggi ci si ritrova qui a parlare niente po' po' di meno che di Macbeth, prima opera shakespeariana letta con gruppo di lettura Maratona Shakespeariana su Facebook.
Macbeth è stata la prima opera letta, a gennaio (sì, questa pseudo-recensione arriva un po' in differita!) e devo dire di averla apprezzata parecchio.
La conoscevo parzialmente, ne avevo letto solo stralci, mai per intero e il fatto di averla letta quasi contemporaneamente alla visione del bel film con Michael Fastbender e Marion Cotillard ha arricchito ancora di più la mia esperienza di lettura.
Siete pronti?
Cosa sareste disposti a fare pur di raggiungere gli obiettivi che avete prefissato nella vostra vita?
MACBETH (1605-1608)
William Shakespeare
ed. Universale Economica Feltrinelli
100 pag. - 8,50€
4/5 su Goodreads
Traduzione: Agostino Lombardo
La necessaria premessa ad un post che si propone di parlare di un'opera shakespeariana è la seguente: poche righe non possono neppure sfiorare la profondità e la complessità di un'opera del genere.
Come al solito - e più del solito - mi propongo dunque di dare qualche brevissimo e superficiale accenno a ciò che può celarsi dietro ad un'opera di tale portata. Diciamo che gratteremo un po' la superficie..
Basso Medioevo, Scozia.
Macbeth è un fedelissimo collaboratore del re di Scozia. La Scozia è impegnata in una sanguinosa guerra contro Norvegia e Irlanda, alleate, e Macbeth si schiera in prima linea per difendere gli interessi del re.
Alla fine di una di queste sanguinose battaglie Macbeth e il suo fedele amico Banquo incontrano tre streghe che - ve la faccio molto breve - salutano Macbeth con tre titoli nobiliari che lui, di fatto, non possiede: barone di Glamis, barone di Cawdor e re di Scozia.
Inizialmente Macbeth non prende in considerazione le parole delle tre vecchie streghe, poi avviene qualcosa di inaspettato: per ragioni che non sto qui a spiegarvi, gli vengono riconosciuti dal re i primi due titoli usati dalle streghe.
Il pensiero di Macbeth è ora istintivo: se le prime due premonizioni si sono avverate, allora si avvererà anche la terza e lui sarà re di Scozia.
Al momento però, il re di Scozia ha dei legittimi eredi in piena salute, ragion per cui, anche se dovesse accadergli qualcosa la corona non andrebbe a Macbeth ma a Malcolm, principe ereditario.
Macbeth mette a parte di tutto sua moglie, Lady Macbeth, anima dell'opera, cattivissima, pragmatica, insensibile a volte, che convince il marito ad agire affinché anche la terza premonizione delle streghe si possa avverare e lui possa diventare re.
Macbeth non vorrebbe agire in modo scorretto nei confronti del re e degli altri nobili ma lo fa, spinto dall'insistenza di Lady Macbeth.
Per quanto riguarda la trama non vi dirò altro: se ne avete l'opportunità leggetelo perché è davvero una delle opere più belle e coinvolgenti del caro Will :)
Comunemente si dice che il tema centrale del Macbeth sia l'ambizione.
Certamente un sentimento di questo tipo è molto presente se non preponderante all'interno dell'opera ma a mio avviso la vera essenza dell'opera gira attorno a due fulcri. Il primo è il contrasto tra bene e male: Macbeth è il bene che viene traviato dal male, con tutto ciò che ne consegue.
Il secondo è l'interrogativo se l'uomo è o meno artefice del proprio destino.
Per tutta la lettura dell'opera non ho potuto fare a meno di chiedermi: Macbeth diventa re di Scozia perché così è stato detto detto dalle streghe e quindi era lui il predestinato a ricoprire quel ruolo oppure diventa re perché le streghe instillano in lui il germe dell'ambizione e lo spingono ad agire affinché quella premonizione si avveri?
La premonizione è dunque causa o effetto del destino di Macbeth?
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