domenica 4 dicembre 2011

Le lacrime del Ministro e la riforma delle pensioni

In questo istante sta andando in onda su La7 la trasmissione della conferenza per la presentazione della manovra finanziaria del governo Monti.
La manovra salva-Italia.

Il Presidente Monti ha introdotto la manovra, lasciando poi la parola ai suoi ministri.

La prima a prendere la parola è stata il Ministro Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Ha parlato della riforma delle pensioni, dell'innalzamento dell'età pensionabile e del rapporto fra pensioni e aumento del costo della vita.
E' stata molto chiara, ha spiegato tutto in modo esauriente, senza celare il fatto che questa manovra sarà dolorosa per tutto il Paese. E arrivata al punto nodale del rapporto fra aumento del costo della vita e pensioni è scoppiata in lacrime.
Ha prontamente preso la parola il Presidente Monti che ha spiegato che non sono riusciti in nessun modo a preservare l'aumento proporzionale delle pensioni in funzione dell'aumento del costo della vita, eccezion fatta per le pensioni minime e le pensioni sino al doppio di quelle minime.

Vi chiederete perchè il Ministro sia scoppiato in lacrime e se questo, forse, non è indice di scarsa professionalità. Non lo è, il Ministro sembra una persona piuttosto seria, la sua commozione, a mio avviso, deriva dalla gravità della situazione. Ciò che ha spiegato il Presidente Monti, in soldoni, significa questo: il costo della vita, aumenta, è una cosa fisiologica, normale; questo è il motivo per cui, ad esempio una cosa che tre anni fa costava un euro adesso ne costa due. Il fatto che le pensioni non aumenteranno di pari passo con l'aumentare del costo della vita significa che se una persona che oggi percepisce 1000 euro al mese di pensione spende cinquanta euro a settimana per fare la spesa, fra tre anni, percependo gli stessi 1000 euro dovrà spendere cento euro a settimana per poter fare la spesa. E questo finchè l'Italia non uscirà dalla crisi.

A questo ci ha portato l'inettitudine dei nostri precedenti governatori.
E' vero, c'è una crisi economica generale, ma io mi chiedo e chiedo a tutti i sostenitori del precedente governo: come mai, prima, non si parlava della crisi? O meglio, come mai prima, si parlava della crisi come una cosa lontana, una cosa che stava accadendo, sì, ma chissà dove, perchè noi eravamo al sicuro, a noi ci avrebbe pensato Tremonti?
Ve la do io la risposta: per la codardia ed l'incompetenza del governo precedente.
Per codardia, perchè fare il tipo di manovra che sta facendo il governo Monti significa diventare impopolari.
Per incompetenza ed è inutile che approfondisca questo punto, dal momento che parlano i fatti.

E a tutti quelli che si lamenteranno per le ristrettezze, per le tasse, per i cambiamenti io dico che non capiscono, e questo è evidente. Perchè come ho avuto più volte modo di ripetere, le tasse non sono uno sfizio che si tolgono i politici, non sono una richiesta di denaro dettata dalla semplice voglia di spillarci soldi. Le tasse sono necessarie. Sono il modo in cui si sostenta una nazione, si gestisce uno Stato. Per questo motivo si deve sempre diffidare da chi ci dice che diminuirà le tasse, perchè i soldi che non arrivano dalle tasche dei contribuenti da qualche altra parte dovranno arrivare, altrimenti ci si riduce così, come ci siamo ridotti noi.

E a tutti quelli che dicono che i politici sono tutti ladri dico che questi politici, che questi mezzi-sconosciuti - come qualche stupido ha affermato, lamentandosene - ci stanno salvando il culo, e che se il Ministro del Lavoro piange presentando la sua riforma significa che sta facendo qualcosa di davvero doloroso per lei e per il Paese, e che se il Presidente del Consiglio rinuncia alla sua retribuzione di primo ministro, significa, forse, che siamo davvero con l'acqua alla gola.

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