Buongiorno, post super veloce mentre mi preparo per iniziare una nuova giornata.
Leggo dai giornali on-line che questa notte è stata infernale: altre 50 scosse in Emilia, per tutta la notte, e altri morti.
Fra le varie notizie è finito anche il post di un ragazzo (ve lo linko qui) molto accorato e toccante che mi porta a riflettere molto sulla questione.
Il titolo del post - pubblicato stamattina su You-ng a firma di Francesco Salistrari - è La rabbia che sale dallo stomaco e si scaglia contro tutti i vari e numerosi comportamenti illeciti che portano al crollo di una costruzione nuova di due anni: corruzione, mafia, 'ndrangheta, e chi più ne ha più ne metta.
Ovviamente i lettori sono tutti lì davanti a fare clap clap e al solito, questi italiani, si lasciano trasportare dal sentimento e diventano irrazionali e, lasciatemelo dire, anche un po' tonti.
L'italiano medio vive la sua vita tranquillamente. Può anche essere un precario o non avere un soldo, non sto dicendo che la vita dell'italiano medio è facile, sto dicendo che lui, col suo atteggiamento, la vive tranquillamente.
Poi un giorno qualcosa lo turba e allora lui si desta, si indigna, batte i piedi e i pugni, se quel giorno gli gira bene magari scende anche in piazza a protestare. La mafia fa gli attentati, il governo tecnico mette delle nuove tasse, il terremoto fa crollare costruzioni scadenti e porta via delle vite. Così l'italiano medio s'incazza, si dice che così non è possibile, non si può andare avanti così. E tutto questo può andare avanti anche per giorni, per settimane nei casi migliori. Poi tutto tace.
L'italiano medio torna alla sua vita tranquilla. La rabbia si calma, l'indignazione per tutta la corruzione e tutta la morte che c'è davanti ai suoi occhi si placa e lui ricomincia a vivere con il paraocchi.
Tutto questo per dire che siamo solo ipocriti.
Piangiamo quei morti come se non li avessimo ammazzati anche noi con tutte le nostre scelte politiche del cazzo, con l'omertà che abbiamo tutti, da nord a sud, nessuno escluso.
La mafia esiste sempre, non solo quando crolla un palazzo.
mercoledì 30 maggio 2012
1 commento:
Caro Anonimo, se vuoi insultarmi devi almeno metterci la faccia. Se non lo farai il tuo commento non verrà pubblicato perché allora non sarai una persona che vuole muovere una critica ma solo uno che vuole litigare. E io ho cose ben più serie da fare, nella vita, che litigare con uno che non ha neppure il coraggio delle proprie parole :)
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