giovedì 28 giugno 2012

Due versioni di se stessa

Prima o poi avrebbe trovato un compromesso, si disse.
Si sarebbe seduta a tavolino ed avrebbe trovato la giusta via fra il tango e i Led Zeppelin, fra l'amore per la cucina e quello per i libri, tra l'amore per il mare e l'odio per la sabbia.
Trovare un compromesso, era tutto quello che serviva.
Perchè era stata dotata di un'anima incapace di scegliere. Era come se qualcuno si fosse divertito a non darle un profilo, come se si fosse messo lì a mischiare nasi, occhi, bocche a caso e lei ora si ritrovava come un gigante quadro cubista che andava a spasso per la strada.
Aveva anche considerato di accettarlo, e di non far nulla. Di prendere ciò che veniva e mettere tutto assieme, smodato amore per la vita e autolesionismo, ingenuità e corruzione, felicità e tormento.
Ma forse è impossibile vivere in questo modo. Una schizofrenia latente pende sul tuo capo ad ogni ora del giorno e della notte e tu rischi, improvvisamente, di non riconoscere più chi sei. Sei quella dei dolci al cioccolato o quella di whiskey e sigarette? Sei quella della pioggia o quella del sole cocente? Spagnolo o Inglese? Francese? Londra o Parigi? Sesso o amore? Fidarsi o non fidarsi?
E' un casino quando tutte queste cose provano a convivere. E' come avere due versioni di se stessi.

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