Buongiorno a tutti, oggi ci ritroviamo attorno a questo L'altra figlia di Annie Ernaux, vincitrice del Premio Strega europeo 2016 (con Gli anni, edito sempre L'Orma).
Il libro è indiscutibilmente bello e ben scritto. Si legge velocemente sia per la brevità che per la leggerezza dello stile con cui è scritto ma ciò che devo rivelarvi, non senza un certo imbarazzo è che, a distanza di poco più di un mese, di questo libro ricordo poco o nulla.
Scrivere questa recensione è quindi un po' difficile, prima di farlo ho dovuto gironzolare un po' per l'internet e ripassare perché nella mia mente l'oblio lo ha già avvolto.
La cosa non depone a suo favore ma si sa, il libri belli&indimenticabili sono rari. Alcuni sono solo belli, altri solo indimenticabili.
Ne L'altra figlia, leggiamo della vicenda autobiografica di Annie Ernaux: in una lettera indirizzata alla sorellina morta prima della propria nascita Annie Ernaux parla di sé, del proprio rapporto con la madre, con la famiglia. Una bella confessione familiare, intensa e delicatissima.
L'ALTRA FIGLIA
(2016)
Annie Ernaux
Annie Ernaux
ed. L'Orma
a cura di L. Flabbi, 81 pag.
8,50€ (4,99€ ebook)
La corrispondenza di amorosi sensi e oltre..
Il caro Ugo (Foscolo), autore del meraviglioso I sepolcri ci parla della corrispondenza di amorosi sensi ovvero di quel senso di affetto e compassione che ci prende quando ripensiamo ai nostri morti e che in qualche modo li riporta in vita attraverso il sentimento.
Nella lunga lettera alla sorellina morta di L'altra figlia, Annie Ernaux si rivolge ad una persona che non ha mai conosciuto.
E' sua sorella, è il suo stesso sangue, però di fatto tutti i sentimenti che può aver maturato nei suoi confronti, li ha maturati a posteriori, dopo aver appreso della sua esistenza e della sua morte.
Annie Ernaux racconta infatti di come da bambina, ad un certo punto, scoprì che prima di lei i suoi genitori avevano avuto un'altra figlia, morta poi di difterite.
La rivelazione rappresenta una piccola chiave di volta della sua vita: da quella rivelazione (e da quella vita andata) sembrano dipendere moltissime cose della vita dell'autrice, non ultimi i rapporti con i genitori.
Così la lunga lettera alla sorella morta va ben oltre la corrispondenza di amorosi sensi: non è un ricordo - non potrebbe esserlo - della defunta, non è un ripensare al passato con affetto.
E' un percorso di esplorazione a ritroso, è come procedere a tentoni, con gli occhi bendati e riportare pian piano a galla pezzetti della propria vita prima che fosse vita.
Il caro Ugo (Foscolo), autore del meraviglioso I sepolcri ci parla della corrispondenza di amorosi sensi ovvero di quel senso di affetto e compassione che ci prende quando ripensiamo ai nostri morti e che in qualche modo li riporta in vita attraverso il sentimento.
Nella lunga lettera alla sorellina morta di L'altra figlia, Annie Ernaux si rivolge ad una persona che non ha mai conosciuto.
E' sua sorella, è il suo stesso sangue, però di fatto tutti i sentimenti che può aver maturato nei suoi confronti, li ha maturati a posteriori, dopo aver appreso della sua esistenza e della sua morte.
Annie Ernaux racconta infatti di come da bambina, ad un certo punto, scoprì che prima di lei i suoi genitori avevano avuto un'altra figlia, morta poi di difterite.
La rivelazione rappresenta una piccola chiave di volta della sua vita: da quella rivelazione (e da quella vita andata) sembrano dipendere moltissime cose della vita dell'autrice, non ultimi i rapporti con i genitori.
Nella lunga lettera alla sorellina morta di L'altra figlia, Annie Ernaux si rivolge ad una persona che non ha mai conosciuto.
E' sua sorella, è il suo stesso sangue, però di fatto tutti i sentimenti che può aver maturato nei suoi confronti, li ha maturati a posteriori, dopo aver appreso della sua esistenza e della sua morte.
La rivelazione rappresenta una piccola chiave di volta della sua vita: da quella rivelazione (e da quella vita andata) sembrano dipendere moltissime cose della vita dell'autrice, non ultimi i rapporti con i genitori.
Così la lunga lettera alla sorella morta va ben oltre la corrispondenza di amorosi sensi: non è un ricordo - non potrebbe esserlo - della defunta, non è un ripensare al passato con affetto.
E' un percorso di esplorazione a ritroso, è come procedere a tentoni, con gli occhi bendati e riportare pian piano a galla pezzetti della propria vita prima che fosse vita.
Questa e altre foto potete trovarle sul mio profilo Instagram |
Chi è l'altra figlia?
Nel procedere della lettera si arriva ad un punto in cui non è più chiaro a chi si riferisca quel L'altra figlia del titolo.
E' la sorellina morta, l'altra figlia, o è forse l'autrice stessa?
Potrei propendere per la seconda ipotesi.
Leggendo la lettera di Annie Ernaux si percepisce un senso di estraneità nei confronti di come era la vita dei suoi cari prima che lei nascesse. Man mano che si progredisce con la lettura appare chiaro che Ernaux definisce se stessa come l'altra, quella venuta dopo, quella che (forse) non avrebbe neppure dovuto esserci.
Non indimenticabile ma bello
Non so come rendere questa mia posizione nei confronti de L'altra figlia: mi è piaciuto, adesso che l'ho un po' ripassato ricordo cosa ho apprezzato e cosa no, ma non è certamente una storia che mi è rimasta impressa.
Annie Ernaux ha la capacità stilistica di raccontare una vicenda familiare come la sua con estrema delicatezza e semplicità ma soprattutto senza alcun tipo di affettazione.
I sentimenti che mostra nei confronti della sorella morta sono piuttosto neutri, non ci sono slanci pietosi, tutta la vicenda è narrata con estrema dignità.
In generale è un libro che consiglio, una lettura facile e veloce, se non per l'argomento trattato quanto meno per lo stile che è davvero gradevole.
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Anche a me è capitato di dimenticarmi di un libro. Me ne rendo conto soprattutto quando faccio ordine nella libreria e mi chiedo "Ma questo??" e ricordo di averlo avuto tra le mani ma niente di più.
RispondiEliminaNon sono una che ama rileggere i libri per ora, e questo mi fa sempre un po' tristezza.
Non conoscevo Annie Ernaux ed ero rimasta anche molto indietro sul Premio Strega.
La trama sembra interessante, mi piacciono sempre molto le vicende familiari. La prossima volta che passo in libreria lo sbircio!
Grazie,
Ale