Leggere Storie del barrio di Gabi Beltràn ci porta davanti due considerazioni, opposte e complementari: se vieni dal barrio hai due possibilità, restare dentro al barrio o scappare dal barrio.
Queste due opzioni non rappresentano solo una fuga reale, di movimento, ma anche una fuga figurata, metaforica, di pensiero.
Chi nasce e cresce dentro al barrio - dentro qualsiasi contesto socio-culturale alternativo alla norma - cresce nella convinzione che tutto ciò che vede attorno a sé (delinquenza, prostituzione, droga) sia normale. Dov'è papà? Papà è in prigione.
Tuttavia, ci sono piccoli e sparuti barlumi di luce che ci dimostrano che uscire dal barrio è possibile, che il legame col barrio non è indissolubile e che, anche se probabilmente si apparterrà per sempre al barrio, si possono scardinare le verità offerte dal barrio e fare della propria vita qualcosa di diverso e di straordinario.
Qui potete trovare la mia video-recensione:
Storie del barrio è una graphic novel in cui Gabi Beltràn ci parla della sua adolescenza trascorsa in un barrio - un quartiere popolare - di Palma de Mayorca negli anni '80: la storia si articola in tanti piccoli episodi in cui si incontrano storie torbide, fatte di piccoli crimini, droga, prostituzione. E poi c'è Gabriel, che fra tutti i suoi amici è l'unico a vedere aldilà del barrio...
STORIE DEL BARRIO
(2017)
Gabi Beltrán - Bartolomé Seguì
ed. Tunué
traduzione di D. Fiocco
307 pag. - 21,17 €
Vedere aldilà del barrio
Non è scontato che chi vive nel barrio possa vedere oltre il barrio. Anzi, in pochissimi ci riescono.
Parlo con - parziale - cognizione dell'argomento perché, per i primi 28 anni della mia vita ho vissuto in una città difficile come Palermo e sono venuta a contattato con ambienti molto simili al barrio di Gabi Beltràn. In quel frangente ho imparato che il concetto di giustizia, di onesta, di onorabilità sono estremamente relativi e che i loro significati a volte non sono condivisi - né condivisibili.
Ogni tanto il personaggio di Gabriel va al mare. Succedono cose brutte, tremende, insopportabili nella sua vita e lui fugge a Las rocas, un posto sul mare che lo rinfranca e che è una splendida metafora di fuga. Tutte le scene (quasi sempre conclusive di un episodio) che ritraggono Gabriel al mare sono miniature di una fuga più grande, reale, quella che porterà Gabriel fuori dal barrio e dalle sue logiche e gli permetterà di fare della sua vita qualcosa di diverso da quello che sembra il destino delle persone che abitano il barrio.
Questa e altre foto sulle mie letture potete trovarle sul mio profilo Instagram |
Beltràn batte Lombroso 1-0
Storie del barrio diventa così una storia di riscatto, diventa la prova che non si è socialmente destinati al fallimento e che chiunque, da qualsiasi ambiente sociale provenga, può fare della propria vita qualcosa di bello.
Allo stesso modo Beltràn ci racconta - scusate l'ovvietà - il barrio e il suo essere un luogo fuori dalla società, in cui vigono regole diverse, in cui i valori condivisi vengono ribaltati.
Così Storie del barrio è anche la storia delle prostitute e dei ladri d'auto, è la storia dei vecchi beoni e dei giovani drogati, è la storia di chi non ha voce e non ha neppure idea di poterla avere.
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DISCLAIM:
Questo libro mi è stato inviato gratuitamente da Tunué.
All'interno del titolo del libro (quello che trovate sotto la copertina del libro) ho inserito un link che vi porta direttamente su Amazon. Poiché sono un'affiliata se deciderete di acquistare un libro attraverso uno dei miei link contribuirete al sostentamento di AmaranthineMess - bookblog. Vi ringrazio sin da ora se vorrete farlo :)
Anche questo mi ispira molto. Mi è piaciuta la recensione, soprattutto la parte su "Vedere al di là del barrio" :)
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