domenica 21 agosto 2011

Le piaghe d'Italia vol.2: la Chiesa Cattolica

Io non appartengo a nessuna religione.
Sono battezzata, ma sin dalla più tenera età non ho mai provato il minimo interesse per la religione, così non ho continuato a prendere i sacramenti e devo proprio essere sincera negli ultimi anni ho seriamente valutato l'opzione di chiedere la cancellazione dal registro battesimale.
Detto questo ho però grandissimo rispetto per la spiritualità altrui: moltissime persone che stimo e alle quali voglio molto bene sono credenti e la cosa non mi crea il minimo fastidio.

Inizio ad infastidirmi, però quando si entra nel vivo del discorso in merito alla Chiesa Cattolica, perché stabilito che la spiritualità è qualcosa di intimo e intoccabile, l'istituzione Chiesa Cattolica è imbarazzantemente umana, terrena, materiale e venale.
E ancora di più mi infastidisco quando si parla del rapporto di dipendenza e condiscendenza che l'Italia ha da sempre assunto con la Città del Vaticano.

In merito a questo vorrei anche chiarire il titolo: vero è che la Città del Vaticano tecnicamente si trova al di fuori dei confini nazionali d'Italia, di fatto però gran parte della politica interna italiana è stata da sempre dettata dalle convinzioni del Papa e dei suoi seguaci, cosa che ci rende davvero molto molto simili ai tanto bistrattati regimi islamici, ma vabè..

I miei problemi con la Chiesa Cattolica sono di tre tipi.
Il primo, strettamente economico.
La Chiesa in Italia ha moltissimi privilegi: non paga l'Ici, ovvero la tassa sulla proprietà di immobili, in altre parole, mio padre deve pagare una tassa per il fatto di possedere una casa, il Papa per tutti gli immobili che possiede sul territorio italiano, non paga nulla; non paga moltissime utenze fra cui quella del gas, ed è beneficiaria di altre innumerevoli agevolazioni economiche sul territorio italiano. Se la cosa è potuta passare in sordina sino ad oggi, adesso che l'Italia vive questa crisi mi chiedo se non sia più opportuno iniziare a riscuotere, sai com'è..
Il secondo, a metà fra ideologico ed economico.
La Chiesa professa l'abbandono dei beni materiali a favore di una vita semplice, povera, si fa paladina dei più deboli, ci sbandiera in faccia con spot pubblicitari al limite del patetico che costruisce ospedali in Africa ed aiuta gli alcolizzati delle campagne bolognesi: questo non è serio, scusate, non è serio, perché so per certo che i pochi preti che fanno realmente qualcosa per il prossimo, come si dice, sono quelli in realtà più bistrattati dalla Chiesa Cattolica che li vede come elementi di disturbo, troppo all'avanguardia, troppo eterodossi, delle mine vaganti che mettono inopportunamente il benessere della gente che si propongono di aiutare davanti al benessere della Dottrina. Mi riferisco allo stile di vita di molti uomini di Chiesa, che è davvero uno schiaffo alla povertà, mi riferisco a tutti i soldi spesi per accogliere qua e là il Papa in visita. Proprio in questi giorni una grave polemica ha scosso la Spagna: gli indignados hanno protestato contro la visita del Papa, perché sono stati spesi un sacco di soldi pubblici per riceverlo degnamente, proprio in un periodo in cui le tasche della Spagna non sono proprio in buono stato.
Il terzo, puramente ideologico.
La Chiesa Cattolica è fascista.
Le loro idee devono essere le idee di tutti e chi non la pensa come loro ha certamente qualcosa che non va, è Il Male, è la rivelazione di Satana sulla Terra.
Stronzate amici miei, scusate il termine, ma mi pare l'unico adatto a definire questo atteggiamento.
Se la Chiesa Cattolica crede che l'aborto è peccato a me sta benissimo che una donna che professa questa religione decida di non abortire, ma io, che non sono cattolica, devo essere lasciata libera di farlo. Se la Chiesa Cattolica crede che le unioni gay siano peccato, beh, mi spiace, è un problema delle coppie gay cattoliche, quelle che non professano questa religione che si sposino pure! Ah no, c'è il discorso della famiglia, avete ragione: meglio due pessimi genitori etero che due ottimi genitori gay no?

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