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LA MECCANICA DEL CUORE
Mathias Malzieu
Ed. Feltrinelli
Prezzo € 8,00
Libro comprato per caso.
Ci ho girato un po' intorno durante un paio di visite alla Feltrinelli e poi un giorno ho deciso di comprarlo attirata dalla descrizione ("Intriso di atmosfere che ricordano il miglior cinema di Tim Burton..." cito testualmente) e dalla stupenda copertina.
Su Goodreads -> [il mio profilo Goodreads] gli ho dato due stelline e ora vi spiego perchè.
LA TRAMA
Durante quella che viene descritta come la notte più fredda del mondo, una ragazzina va verso una casa in bilico su una collina di Edimburgo. Dentro quella casa abita Madeleine, una donna un po' strega, un po' medico. Madeleine aiuta a partorire tutte quelle donne che per ragioni di età o di convenienza non possono farlo in casa aiutate da un'ostetrica vera.
Così nasce Jack, un ragazzino rossiccio con una malformazione al cuore. Per farlo vivere Madeleine gli applicherà un orologio a cucù direttamente sul cuore in modo che gli ingranaggi possano supplire alle malformazioni dell'organo. Questo precluderà a Jack la possibilità di essere adottato da una delle tante coppie che si recano presso la casa sulla collina per adottare uno dei bimbi che le mamme dopo il parto abbandonano a Madeleine: lo strano ticchettio proveniente dal petto di Jack farà propendere tutte le coppie per un'altra scelta.
Così Jack cresce con Madeleine, la sua mamma-maga, e con una piccola bizzarra famiglia composta da Arthur, un clochard alcolizzato con la colonna vertebrale di metallo e due prostitute, Anna e Luna.
Il giorno del suo decimo compleanno Madeleine lo porta in città, dove lui incontra (e si innamora) di quella che chiamerà la piccola cantante, una ragazzina bellissima e goffa che va a sbattere contro tutto perchè non vede bene. Da allora la vita di Jack cambierà e lui inizierà a vivere in funzione della sua voglia di incontrare di nuovo la sua piccola cantante. Convinto che anche lei frequenti la scuola convince Madeleine a iscriverlo ma quando arriverà il primo giorno di scuola Jack riceverà una grande delusione: la piccola cantante si è trasferita in Spagna. A informarlo è Joe, uno spilungone che fa il bullo e che lo prende di mira perchè Jack è più piccolo, l'ultimo arrivato, perchè emette quello strano ticchettio ma soprattutto perchè anche lui è innamorato della piccola cantante. Le angherie di Joe si concludono il giorno in cui i due vengono alle mani e Jack gli trafigge un occhio con una delle lancette del suo orologio-cuore.
Scappato da scuola, sicuro che la polizia andrà a cercarlo a casa, Jack decide di partire alla volta della Spagna, alla ricerca della sua piccola cantante. Durante il tragitto incontrerà un mago-orologiaio che lo aggiusterà e che diventerà il suo compagno di viaggio.
Arrivati in Spagna iniziano a chiedere informazioni sulla piccola cantante e la loro ricerca li porterà all'Extraordinarium, una specie di circo. Lì vive e lavora la piccola cantante, alias Miss Acacia. Finalmente il sogno di Jack è coronato: conquista il cuore di Miss Acacia e vivono più o meno felicemente sino al momento in cui arriva al circo un uomo alto con una benda sull'occhio. E' Joe ed è arrivato sin lì per riprendersi Miss Acacia.
I PERSONAGGI
Il discorso, chiaramente gira tutto attorno alla diversità e all'emarginazione.
Jack è un emarginato: è un ragazzino abbandonato alla nascita dalla madre, con una malformazione. In più cresce e vive in un contesto di emargianzione: la sua famiglia, composta da una specie di sciamana, da un clochard e due prostitute è proprio lo stereotipo della famiglia strana ma che ti vuole bene.
Anche Miss Acacia è diversa. E' bellissima e sensuale ma è miope e pur di non indossare gli occhiali che sarebbero il segnale di quella sua diversità decide che è meglio non vedere e andare a sbattere contro le cose. Nella sua immensa goffaggine sta la sua diversità.
Infine Joe, che da bulletto di scuola diventa spaventatore all'interno del freak show dell'Extraordinarium.
C'è poi, credo, un abbozzo di discorso sui sentimenti e sui freni che spesso poniamo a noi stessi. Per niente ben delineato e sviluppato.
In generale i personaggi non sono costruiti benissimo.
Non so però se questa più che una scarsa capacità narrativa non sia una precisa scelta dell'autore che ci presenta i suoi personaggi come tipi, quasi come allegorie. Se così fosse allora la mancanza di qualsivoglia approfondimento psicologico del personaggio potrebbe anche essere comprensibile.
IL LINGUAGGIO
Il linguaggio è semplice e scorrevole. Ironico, a tratti. Si percepisce la voglia di utilizzare talvolta un linguaggio di rottura, un po' bad boy, un po' Bukowski de' noiartri che però fallisce miseramente, dovendo comunque fare i conti con l'impostazione quasi favolistica del romanzo.
L'ATMOSFERA
Allora, parliamone: ma Tim Burton dde che?
Se chi ha scritto quella quarta di copertina voleva suggerirci che il libro ricorda e neppure troppo vagamente Edward Scissorhands va bene, d'accordo, molto d'accordo.
Ma, come si direbbe dalle mie parti, ci passò ma un c'impinciu ossia avrebbe voluto ma ha fallito.
L'atmosfera simil dark-gothic-steampunk risulta disomogenea al suo interno, si estende sulla narrazione a 'macchia di leopardo', tu leggi un racconto normalissimo che poi a tratti ti parla di occhi cavati e schizzi di sangue. Ma basta, non c'è altro.
Tim Burton, mi pare, abbia creato un universo tutto suo di simbolismi, linguaggi, immagini che pervade totalmente tutte le sue opere. Qui non è così, dai caro Mathias, ci hai provato *pat pat*.
CONCLUSIONI
Il tema principale del romanzo, come ho già detto, è la diversità.
I personaggi si agitano dentro questo brodo primordiale di diversità e lì svolgono le loro vite. La lettura non restituisce molto, in effetti.
Quella dell'Extraordinarium a mio avviso è una buona intuizione: è il luogo della diversità, lontano dal luogo della normalità (Edimburgo) e ospita tutti i tipi strani che lì vivono, amano, si fanno la guerra.
Buona intuizione ma, anche qui, l'autore non si spinge più in là.
Buona intuizione ma, anche qui, l'autore non si spinge più in là.
Unica altra nota positiva è il finale: visto l'andazzo mi aspettavo qualcosa di banale e scontato invece l'autore si sforza e ci dà una bella conclusione non nel senso che sia un lieto fine ma nel senso che poteva andarci peggio..
Tutte le immagini sono tratte da American Horror Story - Freak Show |
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Caro Anonimo, se vuoi insultarmi devi almeno metterci la faccia. Se non lo farai il tuo commento non verrà pubblicato perché allora non sarai una persona che vuole muovere una critica ma solo uno che vuole litigare. E io ho cose ben più serie da fare, nella vita, che litigare con uno che non ha neppure il coraggio delle proprie parole :)