Questo è uno di quei libri che creano aspettative.
Almeno in persone come me che sono cresciute con un certo ideale di una bella storia da leggere.
Questo libro ha catturato la mia attenzione promettendomi atmosfere punk, sregolatezza, tormento: un misto fra Santacroce, Welsh e Palahniuk.
Qualcosa però dev'essere andato storto...
Ed. Feltrinelli
Prezzo € 7,50
2/5 su Goodreads
Rep, d'altronde, è un personaggio trabordante è ben più di un protagonista, è l'opera stessa. Lì dentro non c'è altro, solo Rep e i suoi logorroici pensieri.
Ciò che mi dà sui nervi di questo personaggio è l'autocommiserazione fine a se stessa: parla di sé come se la sua vita fosse una merda e ne avesse viste di tutti i colori ma in realtà, da ciò che si evince dalle storie che racconta, non è affatto così.
La ragazza ti ha lasciato? E vabè, pace, ci siamo passati tutti, sopravviverai anche tu figliolo, non parlare di te come se fossi stato stuprato in culla da quattro vichinghi strafatti di LSD!
TRAMA
L'opera, se così possiamo a vogliamo chiamarla, parla di Rep (e già trovo discutibile la scelta del nome) che di fatto si strugge per nulla.
Non è l'eroina, non è la violenza, non è un'infanzia mostruosa. E' solo una tizia che l'ha lasciato.
Rep vorrebbe farci credere che il suo malessere è pari a quello di Kurt Cobain sull'orlo del suicidio e che la sua storia d'amore era tormentata al pari di quella fra Cid e Nancy ma non ci crede nessuno.
Il romanzo in realtà non ha una trama vera e propria: si legge degli sproloqui mentali di Rep che descrive stati d'animo del tutto fuori misura rispetto a quelli che sono realmente i "tormenti" della sua vita.
La droga? Naa. Qui si sbronzano un paio di volte. Eppure parlano di se stessi come i fratelli cattivi di Mark Renton.
Non che per scrivere un romanzo valido e incisivo serva necessariamente descrivere minuziosamente gente che si fa roba in vena, non voglio dire questo. Solo, questo libro, ci lascia intendere, in ogni suo dettaglio, che vorrebbe essere un libro cattivo, lascivo, sconvolgente però poi, di fatto, non arriva mai ad esserlo.
Bogotà. Questa foto l'ho presa qui. |
I PERSONAGGI
I personaggi sono vagamente accennati, malamente delineati tanto che alla fine, quando finisci il libro, la sensazione che hai è di non aver letto di nessun altro all'infuori di Rep.Rep, d'altronde, è un personaggio trabordante è ben più di un protagonista, è l'opera stessa. Lì dentro non c'è altro, solo Rep e i suoi logorroici pensieri.
Ciò che mi dà sui nervi di questo personaggio è l'autocommiserazione fine a se stessa: parla di sé come se la sua vita fosse una merda e ne avesse viste di tutti i colori ma in realtà, da ciò che si evince dalle storie che racconta, non è affatto così.
La ragazza ti ha lasciato? E vabè, pace, ci siamo passati tutti, sopravviverai anche tu figliolo, non parlare di te come se fossi stato stuprato in culla da quattro vichinghi strafatti di LSD!
semmai dovessi incrociarlo sulla mia strada mi ricorderò di voltarmi dall'altra parte :D
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