domenica 31 luglio 2011

Attenti a Qlibri!

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in questo sito e, molto entusiasta dell mia scoperta, mi sono iscritta.
Il sito è una specie di Anobii, ma più che il semplice fatto di costruirsi uno "scaffale virtuale" in Qlibri è protagonista la recensione fatta dall'utente.
Niente di meglio per una come me che ama leggere e sproloquiare sui libri, mi sono detta.
Dunque mi sono iscritta, ho modificato la mia immagine del profilo e i miei dati utente ed ho inserito alcune delle recensioni che avevo già pubblicato su questo blog. Il mio idillio con Qlibri è durato purtroppo solo qualche ora, perché il giorno dopo aver effettuato l'iscrizione il mio profilo è magicamente scomparso: non avevo accesso al sito utilizzando il mio username e la mia password e cercando di recuperare la mia password il sito mi rispondeva che l'indirizzo immesso era inesistente. AmaranthineMess, a quel punto, era scomparsa nel nulla.
Allarmata dalla mia scomparsa - capirete bene - ho scritto una mail alla redazione per mezzo del form di contatto presente nel sito. Anche la redazione doveva essere momentaneamente scomparsa, perchè non mi ha degnato di risposta.

Pazienza mi son detta, sarà andato male qualcosa. Ma ci tenevo, capite, mi piaceva troppo l'idea di questo sito, così non mi son fatta fermare da questo piccolo intoppo ed ho registrato nuovamente il profilo di AmaranthineMess: ho ricaricato le recensioni, ho ri-modificato il profilo, questa volta mi sono pure lanciata in un piccolo battibecco con un utente che recensiva Arancia Meccanica come se si trattasse di una messa satanica in cui si squartano capretti. Ragazzi, era ricominciato il mio idillio con Qlibri!

Circa un'ora fa mi siedo al computer, apro la pagina di Google, digito Q-l-i-b-r-i, premo invio, vengo spedita sulla home del sito e, udite udite, ero scomparsa di nuovo. Di nuovo come la prima volta, nessuna traccia del mio profilo, se provo a visualizzare le mie recensioni e miei commenti ci sono ancora ma il mio nome compare come se il profilo non esistesse più.
Cosa fare? Ho pensato che riprovare a contattare la redazione fosse l'idea migliore, e questa volta, come potrete capire, il mio tono è stato un tantino più ostile della prima (ignorata) volta.
La risposta che la competentissima redazione di Qlibri mi dà è la seguente:


Salve Amaranthine,
nessun utente ha mai avuto problemi di questo tipo con il nostro sito; nessuna iscrizione viene cancellata 'misteriosamente'.Se su quasi 8.000 persone iscritte, l'unica persona che riscontra questo sei tu, è più probabile che il problema sia tuo, non nostro. Non ti pare?

Cordiali saluti,
il team di QLibri 


A questo punto mi pare chiaro che non è affatto un sito di cui fidarsi. Ovviamente non tornerò a registrare il mio profilo e a caricare le mie recensioni ed invito chi è veramente appassionato di libri ad evitare Qlibri.
Come in qualsiasi campo il problema è l'incompetenza. 
Io non dico che il problema è certamente loro, è ovviamente possibile che abbia sbagliato qualcosa io - anche se,  mi pare strano che un profilo registrato "male" funzioni perfettamente per qualche ora e poi scompaia - il problema è che hanno bollato direttamente il problema come mio dal momento che il resto dei loro otto mila utenti non ce l'ha. 
Sgarbi mi fa schifo, ma è necessario citarlo in questa situazione: che capre! 

sabato 30 luglio 2011

Bicchieri di yogurt e frutta

In estate io generalmente sono intollerante alle cose "cotte", ancor di più se si parla del pranzo: se a cena riesco a tollerare la classica fettina con l'insalata a pranzo ho voglia di mangiare solo cose
a) facili e velocissime da preparare
b) che siano fredde
Per questo motivo opto quasi sempre per dello yogurt, della frutta o del gelato.
Un paio di giorni fa per pranzo ho preparato questi bicchieri di yogurt e frutta, ecco la ricetta.



Ingredienti (per tre bicchieri)
500g yogurt bianco dolce (o anche alla frutta o aromatizzato, fate voi)
mezzo cantalupo
3 kiwi
4 cucchiai di composta di frutta (io ho utilizzato lamponi)

Ovviamente si dovrà procedere a strati:
1° strato -> tre cucchiaiate di yogurt con al centro un cucchiaino di composta di frutta
2° strato -> cantalupo tagliato in piccoli cubetti
3° strato -> tre cucchiaiate di yogurt con al centro un cucchiaino di composta di frutta
4° strato -> kiwi tagliati in piccoli cubetti
5° strato -> tre cucchiaiate di yogurt con al centro un cucchiaino di composta di frutta

Lasciate i bicchieri per mezzoretta in frigo e dopo servite.

***
Varianti e puntualizzazioni:

La composta di frutta è una specie di marmellata. Come sapete la marmellata è il risultato di una lunga ebollizione di zucchero e frutta, mentre la composta ha un procedimento molto più semplice ed un impiego minore di zucchero. Io ne ho utilizzata una comprata al supermercato, ma si può fare in casa, o in alternativa sostituirla con della marmellata (che in ogni caso renderà molto più dolce la ricetta)

Ovviamente questa ricetta si può realizzare con qualsiasi tipo di frutta e qualsiasi gusto di yogurt

Io, anche per ragioni di tempo, ho preferito mettere i cubetti di frutta al naturale, senza alcun tipo di condimento, ma avendo più tempo si può lasciare macerare la frutta per qualche ora in succo di limone o arancia e zucchero (ovviamente anche questa variante renderà la ricetta più dolce)

La danza del latte


Lucky fa la danza del latte...

La cosiddetta danza del latte è un movimento che i gatti fanno con le zampette su oggetti morbidi o su parti del corpo del proprio umano: la pancia, le braccia, ...
La danza del latte è il movimento che il gattino fa attorno al capezzolo della madre affinché ne fuoriesca il latte e lo accompagna con delle fusa per comunicare alla madre che sta bene.
Quando un gatto "danza" in presenza di un umano o addirittura sopra un umano gli sta comunicando che si sente molto a suo agio con lui e che lo vede come una seconda madre.

giovedì 28 luglio 2011

Io detesto Palermo

Palermo, la cala

Io detesto Palermo.
La cosa è strana se ci pensi, perchè ci sono nata, ci vivo, dovrei provare per la mia città lo stesso indiscutibile affetto che si prova per la mamma. E invece no. Io detesto questa città.
Passo settimane lontana da Palermo, sì ci vivo in mezzo, d'accordo, passo distrattamente per le sue vie, ma non la guardo mai e non mi manca.
La guardo dall'alto delle mie aspirazioni estere, esprimo apocalittiche previsioni di distruzione: come si può vivere in questa città? come fa la gente a non avere la nausea? io me ne andrò e loro saranno qui per sempre a sguazzare nella merda che si sono voluti...

La cosa che più detesto, devo essere sincera, sono i miei concittadini.
I cittadini palermitani si suddividono grossomodo in due categorie:
- i disinteressati: non faccio alcuna distinzione di tipo economico o sociale, a Palermo vivono persone che non si interessano a ciò che gli succede intorno, e queste persone abitano le viuzze più "popolari" come i palazzoni della Palermo bene. Loro sono troppo fighi o troppo tamarri per occuparsi di tutto il resto.
- gli iper-interessati: questi generalmente appartengono soltanto ad un fascia di popolazione medio-alta, i cosiddetti radical-chic, li puoi trovare sopra ad una bmw vestiti di Armani o in groppa ad una bici arrugginita vestiti come Bob Marley, sono uguali, niente di strano che siano amici o che provengano dalla stessa famiglia. Gli iper-interessati sono se vuoi ancora più inconcludenti dei disinteressati: loro sono troppo intelligenti, troppo critici per poter agire, fare qualcosa, qualsiasi cosa. Loro sanno che dietro a qualsiasi tipo di posizione politica c'è del marcio, loro sanno le cose!
Poi ovviamente esiste una zona grigia in cui le due categorie si intersecano e dove si può trovare (pochissima) gente decente.

Ma stiamo divagando...
Ciò che volevo comunicarvi con questo post è che stasera, finalmente, dopo mesi credo, mi sono immersa nella mia città. 
Ho posteggiato la macchina, ho brevemente imprecato contro il posteggiatore abusivo, ho girovagato un po' per piazza Marina, ho mangiato in un ristorantino grazioso che voleva far finta di essere figo ma aveva dei camerieri che si urlavano strane frasi in siciliano stretto da un lato all'altro del locale, sono andata ad ascoltare un concerto molto divertente all'interno di uno dei più bei monumenti di Palermo.
Ecco, mentre camminavo intorno a piazza Marina, mentre calpestavo quelle strade, per un attimo non l'ho detestata più. Ho sentito solo tutti i secoli che mi passavano attraverso ad ogni passo, ho guardato ammirata i palazzi antichi, ho sentito di appartenere veramente a qualcosa, forse.
Poi, neanche a dirlo, è passato anche questo.


martedì 26 luglio 2011

Scegliere i nostri spazi

Lucky, quasi 5 mesi

Oggi Lucky ha scoperto la pallina.
No, non è vero, la pallina la conosceva già.
Oggi ha scoperto che la pallina è sua, che i suoi movimenti dipendono da lei e che lei può portarla ovunque le piaccia.
Oggi ha smesso di dare zampate confuse ala pallina e di farsi trasportare in giro per casa ovunque essa rotolasse. Oggi ha scoperto che la pallina può essere presa fra i denti e trasportata dove le fa più comodo.


Life is like a pipe and I’m a tiny penny rolling up the walls inside

Il 4 ottobre del 1970 veniva trovata morta ad Hollywood Janis Joplin.
Aveva ventisette anni, e la sua vita era stata davvero intensa: stiamo parlando degli anni delle grandi rivoluzioni sociali e culturali, stiamo parlando di Woodstock, stiamo parlando degli ormai logori sesso, droga e rock'n'roll.
Io devo dirlo, questo tipo di esistenze mi ha sempre affascinato.
Vivere finchè se ne ha voglia, non curarsi di cosa farà chi resterà dopo.
Vivere come se il nostro corpo non potesse avere limiti.
Poi però mi rendo conto che probabilmente Janis Joplin, così come molti altri non hanno in realtà incarnato questo mio mito della vita da bohemien, ma hanno soltanto vissuto come potevano, finchè hanno potuto.

Pochi giorni fa è morta Amy Winehouse, più o meno stesse modalità, stessa età di Janis Joplin.
Ovviamente il confronto è stato immediato e da parte di tutti.
Ecco, io lo dirò sinceramente, a me sembra una cazzata.
Detesto quando i morti devono essere compianti per forza.

Detto questo, penso anche che tutti possano scegliere di rispondere come meglio credono ai calci in culo che ricevono dalla vita.

***
Il titolo di questo post è una frase tratta da Back to black di Amy Winehouse e significa qualcosa come la vita è come un corso d'acqua ed io sono un piccolo penny che rotola fra i suoi argini

Leonard Cohen,
Chelsea Hotel,
to Janis Joplin.

lunedì 25 luglio 2011

Lolita - Vladimir Nabokov

Lolita è un libro abbastanza difficile da commentare.
Parla di una ragazzina, Lolita appunto, o Dolores, o Lo e del suo patrigno.
La storia, penso, sia nota a tutti:

sabato 23 luglio 2011

Il lato trash di AmaranthineMess


Io non mi capacito dei miei gusti in fatto di telefilm.
Come molti miei amici e conoscenti sanno io sono una snob per quanto riguarda arte/letteratura/cultura in generale. Io sono proprio il tipo di ragazza che non considera libri quelli scritti da Moccia o non considera film quelli tratti da libri di Moccia o non considera Moccia né i suoi fan come esseri dotati di capacità intellettive. Proprio una snob, ecco. 
Dal mio punto di vista leggo buoni libri, guardo buoni film, oppure quando mi capita di leggere o guardare roba scadente sono pienamente in grado di riconoscere che è un'emerita schifezza.
Finchè non arriviamo a parlare di telefilm.
I telefilm sono proprio il mio punto debole.
Perchè mai, vi chiederete. Vi risponderò con due dei titoli che più mi hanno appassionato nella mia vita:
- Grey's anatomy
- Gossip girl
Razionalmente comprendo benissimo che sono due telefilm di merda. 
Se solo provo ad immaginare qualcuna delle loro sdolcinatezze o paranoie nella mia vita "reale" mi viene da vomitare, ma lì, sullo schermo, non riesco a fare a meno di loro.
Grey's anatomy è un vecchio amore. Iniziato ormai diversi anni fa quando guardavo le prime puntate della prima serie su Rai 2 se non sbaglio, adesso ho già rivisto tutte e sette le serie almeno un paio di volte.
Gossip girl, invece,  è un nuovo amore.
Ne avevo già visto qualche puntata su Italia 1, ma non mi aveva presa per niente, poi, qualche giorno fa, mi è venuto il ghiribizzo di guardare la pilot e da allora non ho più smesso - attualmente sono arrivata a guardare la 15esima puntata della prima serie.
Per chi non lo conoscesse Gossip girl parla di un gruppo di schifosissimi figli di papà della New York bene, ragazzini viziati che vivono nel lusso, buttano soldi in vestiti, accessori e feste varie e che hanno delle vite assolutamente inverosimili - quanto meno per dei diciassettenni - fatte di droga, sesso ma niente rock'n'roll perchè ascoltano solo musica da truzzi.
Detto questo, io adoro questo telefilm. Mi sembra quasi di vivere dentro un baby Sex and the city, vedo sul mio schermo gente assolutamente spensierata, piena di amici sorridenti, il cui unico problema è che scarpe abbinare all'ultimo Valentino che hanno acquistato per andare al ricevimento del gran duca di 'sto cazzo. 
Che meraviglia, lo immaginate? Si potesse davvero vivere così, non solo senza preoccuparsi dei soldi, ma soprattutto senza preoccuparsi di nulla all'infuori di se stessi e del proprio piccolo piccolo mondo. 

giovedì 21 luglio 2011

L'expansion des choses infinies

Copertina per Le fleurs du mal disegnata da Henri Matisse

La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L'homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l'observent avec des regards familiers.
Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.
II est des parfums frais comme des chairs d'enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
— Et d'autres, corrompus, riches et triomphants,
Ayant l'expansion des choses infinies,
Comme l'ambre, le musc, le benjoin et l'encens,
Qui chantent les transports de l'esprit et des sens.

— Charles Baudelaire

***

La Natura è un tempio dove colonne viventi
Talvolta lasciano uscire confuse parole;
l’uomo vi passa attraverso foreste di simboli
che l’osservano con sguardi familiari.
Come lunghi echi che si confondono in lontananza,
in una cupa e profonda unità,
vasta come l’oscurità e come la luce,
profumi, colori e suoni si rispondono.
Vi sono profumi freschi come carni di bimbi,
dolci come gli oboi, verdi come i prati,
- E altri, corrotti, ricchi e trionfanti,
che hanno l’espansione delle cose infinite,
come l’ambra, il muschio, il benzoino e l’incenso,
che cantano l’ebbrezza dello spirito e dei sensi.

Misantropia

modella_AmarathineMess

Vorrei circondarmi solo di libri. 

martedì 19 luglio 2011

Come si può arrivare ad un metro dall'arrivo e lì fermarsi per sempre?

foto_AmaranthineMess


Non può piovere per sempre, amavamo ripeterci.
Tutti i nostri sogni giacevano sgualciti su allegri copriletto rosa.
Il mondo viveva tutto intorno a noi, eppure, a quel tempo, noi ce ne accorgevamo appena.
Non era il mondo ad interessarci. Era piuttosto il nostro modo di stare al mondo, la nostra voglia di iniziare a vivere sul serio.
Tutto quello che catturava la nostra attenzione era la vita che ci aspettava, come se stessimo solo correndo una maratona, e all'arrivo, ci avrebbe aspettato la nostra bella coppa lucente, con su scritto vita.
Tutte le nostre speranze stavano racchiuse dentro un libro di storia, o di letteratura, i nostri diari traboccavano di promesse, di rimpanti, di piccoli disegni pieni di pathos, di fotografie.
Come si può arrivare ad un metro dall'arrivo e lì fermarsi, per sempre, mi chiedo.
Cantavamo canzoni un po' scontate, i nostri pantaloni erano sempre alla moda. Temevamo gli sguardi altrui, usavamo i nostri come armi affilate. Eravamo tutto il nostro mondo, non ci serviva altro.
Il tempo scorreva in fretta, i nostri capelli diventavano sempre più belli.
La campana della scuola scandiva i nostri giorni, c'era sempre il vento ad aspettarci all'uscita. Percorrevamo chilometri per tornare a casa, non eravamo mai stanche.

La pioggia cesserà un giorno, o saremo noi a scegliere di ignorarla.

Avevo sempre camminato sola ma non me ne ero mai accorta. La tua morte fu come morire a mia volta. Tutti i nostri sogni, sgualciti e accartocciati, vennero buttati via. Non esisteva più nulla fra me e il mondo e quella coppa lucente, forse, non l'avrei mai più raggiunta senza te.
Come si può arrivare ad un metro dall'arrivo e lì fermarsi - per sempre- adesso mi chiedo.
Come si può condividere tutto, tranne la disperazione?
Sottili cerchi bianchi circondano una tua foto. Li hai disegnati tu, poi mi hai regalato la foto.
Dietro hai scritto proprio quella frase. Adesso, su di te, neppure una goccia di pioggia.

lunedì 18 luglio 2011

Dormire appesi al muro

foto_Amaranthine Mess

18 luglio 2011


Oggi Lucky ha passato molto tempo qui in casa.
Sarà per il caldo, sarà che è una coccolona è da circa tre ore che va dal divano alla sedia, dalla sedia in balcone e dal balcone di nuovo al divano: si prende qualche coccola, scorrazza un po' in giro, poi torna alle coccole.
Noi, in compenso puzziamo tutti di gatto putrido quale lei è!

Ieri sera sono venuti a trovarmi alcuni miei amici. Eravamo in giardino, parlando del più e del meno quando ad un certo punto Claus mi dice "Ele, ma Lucky sta dormendo nella cesta!".
Trattandosi di un gatto non dovrebbe sembrare così strano che dorma in una cesta, se non fosse che la cesta in questione non sta sul pavimento, ma attaccata al muro con un chiodo!
Ecco il nuovo giaciglio di Lucky: dentro una cesta, attaccata al muro!

Non può piovere per sempre, amavamo ripeterci


Quando ero molto giovane ero una ragazzina proprio banale.
O meglio, ero come sono adesso in fin dei conti, solo che allora mi vergognavo. Quindi cercavo di essere esattamente come tutti gli altri. Questo non vuol dire che io sia speciale o qualche assurdità del genere, solo diversa..ma non impelaghiamoci in discorsi che poco ci interessano al momento..
Quando ero molto giovane ero, dunque, banale.
Ai miei tempi le ragazzine banali dovevano: leggere il Cioè, ascoltare Nek, ascoltare i Back Street Boys, essere innamorate di Leonardo Di Caprio, aver visto Titanic almeno sette volte, scolarsi tre litri di coca cola al giorno, pesare trenta chili, vestire alla moda, avere una super-amicona-del-cuore, infarcire il proprio diario con frasi stucchevoli o con pseudo motti-filosofia di vita.
Io facevo tutto, tranne bere i tre litri di coca cola al giorno - ma solo perché mia madre faceva la spesa al discount quindi di coca cola non ne vedevo neppure l'ombra - e pesare trenta chili - vabè, io che peso trenta chili è pura fantascienza..
Questo preambolo ci porta dritti dritti all'argomento di questo post: 
"AmaranthineMess a dodici anni: la sua filosofia di vita"
La mia filosofia di vita a dodici anni, ve lo svelo subito, era dettata dalla seguente frase - giudiziosamente annotata sul diario e decorata con simpatici cuoricini rosa - : non può piovere per sempre.
Come potete già da voi constatare a quei tempi Capitan Ovvio viveva nel mio corpo ma non contenta della completa inutilità della frase la sguainavo nei momenti più incredibili, la recitavo con affettazione, mettevo a segno un punto a mio favore come amica ogni santissima volta: la mia amica lasciata dal fidanzato al quale non aveva neppure mai dato un bacio - forse nei tre giorni in cui erano stati assieme non si erano neppure rivolti la parola -, lei piange, arrivo io, sorrido e non può piovere per sempre!

Smerdata la mia vita di dodicenne vengo al punto.
Mi chiedo, oggi, a ventiquattro anni, ma davvero non può piovere per sempre?
Ovviamente non sto parlando di alluvioni né tanto meno di diluvi universali, semplicemente mi chiedo, quella frase, nella sua estrema banalità, dice qualcosa di vero?
Si basa su dati statistici o sulla semplice esperienza?
In fin dei conti, vorrei sapere, in una vita può davvero andare tutto male? 

domenica 17 luglio 2011

Cuore Sacro

Cuore Sacro è un film di Ferzan Ozpetek del 2005.

Questo è uno dei miei film preferiti.
La storia gira attorno alla famiglia Ravelli, in particolare ad Irene (Barbora Bobulova), ricca imprenditrice che non guarda in faccia nessuno pur di mantenere ed aumentare i propri guadagni.

Turandot: ma alla fine, chi ha vinto?

Venerdì scorso sono stata con mia madre al Teatro di Verdura, a Palermo, per assistere alla Turandot di Giacomo Puccini.
Non ero mai stata al Teatro di Verdura e devo essere sincera l'ho trovato molto bello.

giovedì 14 luglio 2011

La triste teoria della tara genetica


Sono nata e vivo - purtroppo - a Palermo.
Palermo è una città bellissima: ha bei monumenti, begli scorci, belle strade.
Palermo è una città orribile: è sporca, è abbandonata, è popolata per la maggior parte da gente egoista e disonesta.
Quando ero piccola mio zio abitava in una delle zone peggiori di Palermo, ed aveva a che fare giornalmente con i più egoisti e i più disonesti della città. Quando ci incontravamo lui mi raccontava delle sue varie vicissitudini, e ovviamente scherzando mi diceva "ma li vedi in faccia? questi hanno tutti una tara genetica, solo noi e altri quattro siamo usciti fuori razza".
Ovviamente ne ridevamo, né io né lui abbiamo mai creduto che realmente che quella gente avesse una tara genetica.

Questo prima, forse. Adesso sto iniziando a dubitare. Sempre più spesso mi chiedo davvero e non per scherzo "Ma questa gente, è tutta stupida?"

Perchè vi sto raccontando delle mie riflessioni sull'intelletto dei miei connazionali che sono forse anche un po' di cattivo gusto, vi chiederete. Ve lo dico subito: il governo Berlusconi ha fatto del "meno tasse per tutti" uno dei suoi mantra, e da sempre, sin dal lontano 1994. E proprio grazie a questa promessa sempre rinnovata e sempre disattesa i miei cari connazionali lo hanno portato a capo del Governo.
Già alla luce degli avvenimenti degli ultimi 15 anni viene da chiedersi:
*ma se la situazione va peggiorando perchè il popolo gli rinnova la fiducia?
*ma se le tasse poi non le abbassa davvero, perchè il popolo gli rinnova la fiducia?
*ma se anno dopo anno vengono fuori sempre più magagne, truffe truffette e sotterfugi architettati e partecipati da questo signore, perchè il popolo gli rinnova la fiducia?
No, no, non ci casco, la tara genetica è una spiegazione troppo semplice!
Ovviamente bisogna scervellarsi: è tutta colpa del sistema economico, è tutta colpa del capitalismo, è il capitalismo che induce le masse a seguire un leader carismatico il quale, anche se non fa mai i loro interessi, è per loro un modello da seguire, imitare e sostenere, in quanto proiezione di ciò al quale le masse aspirano e bla e bla e bla.
Poi leggo queste due notizie:
a) Pronto soccorso, benzina ticket: le nuove tasse di Berlusconi
b) Le 22 nuove tasse di Berlusconi
Ve le riassumo:
-il ticket aumenta di 10€ ovvero: un pensionato che prende 400€ al mese di pensione non potrà permettersi moltissime visite specialistiche di cui invece ha bisogno
- aumenta ancora e ancora e ancora la benzina ovvero: aumenteranno i prezzi dei beni di prima necessità. Questa è complicata, serve ancora qualche passaggio: se aumenta la benzina io posso dire "'zzi vostri, io vado in bici" e invece no, perchè l'insalata che metto ogni giorno in tavola viene raccolta a 100km da casa mia quindi oltre al costo reale di "gestione" di una piantagione di lattughe io dovrò pagarne il trasporto, e pagandone il trasporto pagherò anche l'aumento della benzina.

Ovviamente ci sono moltissimi altri campi in cui il nostro caro Presidente ci metterà le cosiddette mani in tasca - e conoscendolo andiamo fortunati se ce le mette solo in tasca..

Detto tutto questo adesso la domanda sorge spontanea:
MA SONO DAVVERO TUTTI STUPIDI QUESTI ITALIANI?

Abbiamo un Paese sull'orlo della bancarotta, la maggior parte dei giovani è disoccupato, va via, all'estero, la maggior parte degli anziani vive in condizioni misere, la sanità fa schifo, la cultura è abbandonata a se stessa, abbiamo la munnizza che ci arriva alle orecchie, la mafia e la 'ndrangheta siedono in Parlamento, il Vaticano siede pure in Parlamento, spalla a spalla con quegli altri e decide quando dobbiamo morire e quando dobbiamo vivere..

martedì 12 luglio 2011

Au Moulin Rouge


by Amaranthine Mess

Verde.

Verde. Verde. Verde fatina, dentro, fuori. Verde fatina.
Rosa, le sue labbra rosa.
Verde e rosa. Fate di polvere e luce investono notti folli di chiasso.
Nere teste cilindriche abbracciano vistose gonne di cipria. C'è una piuma, si perde. Svolazza, bianca. Poi è ferma, la pioggia la appiccica alla strada.
Fitte strade sottili si diramano dal suo corpo, lui è al centro, c'è la sua fatina, c'è un ritmo di fondo, martella. Can-can!
Un piede dietro l'altro, quattro passi fra lui e la soglia, sorvola qualche metro di strada ed entra nel Tempio.
Le gonne svolazzano tutte intorno alla sua testa, fitti merletti biancastri incorniciano lo spazio entro cui barcolla. Vortici sottili, e poi sempre più spessi.
La sensazione è come morire. Non esserci più per qualche istante. Sospendiamo questa esistenza. La mettiamo in attesa, solo un paio di minuti.

Herni de Toulouse-Lautrec poggia le sue mani sul banco bruno. Dall'altro lato un cameriere anziano, vestito in bianco e nero, sorride e mostra lo spazio nero lasciato da un incisivo.
Il bicchiere è piccolo e profondo. Il liquido, è verde. Toulouse afferra quel tesoro di vetro, due mani piccole si chiudono a coppa attorno alla sua forma. E' il fuoco, adesso. Si spegne. Toulouse lo beve.
E' tutto verde, dentro la sua gola, in fondo, più giù. C'è tutto il mondo lì dentro.
Basta inventare solo una storia, poi il resto viene da sè.
Inizia con un can-can, poi sarà lui a martellargli in testa finchè non ne uscirà sfinito.
Inizia con una donna, pallida e verde, il suo sguardo lo taglia a metà, sta seduta laggiù in fondo, è l'unica donna del mondo in mezzo a tutte le altre. Non c'è sentimento in nessuna delle cose che fa, lui la fissa, da lontano, non riesce a vederla.
Il suo mondo è circolare, ruota incessantemente attorno al suo fulcro. Vede immagini scorrergli attorno, ballerine rosse e arancioni. Gli scorrono accanto come fossero fiumi. Ci sono uomini neri e bianchi, avanzano incerti, i loro occhi neri scrutano l'ambiente circostante.
Gira, gira ancora, torna lei, è un pallido fermo immagine in mezzo a quell'estasi di luci. Potrebbe fermarsi il mondo per lei, è seduta e persa, ha trovato un vuoto in fondo ai suoi occhi e ci si è nascosta dentro. Non è vero, forse. Non sta guardando lui.
Il Moulin Rouge pullula di vite.
Sono vite calde come il fuoco, viscide come la melma. Lui ama scottarsi, lui ama invischiarsi. Scivolare dentro l'oscurità del mondo ed uscirne illesi.
Sottili linee nere strisciano attorno a quei corpi, come piccoli serpenti tropicali, neri fantasmi delle anime andate.
I colori si sovrappongono ai volti, le espressioni si cancellano, si accentuano, scompaiono, tornano indietro.
Il mondo, attorno, cola via.
Dipingi un quadro e mettilo fuori al freddo, sotto la pioggia. Il colore scolerà a lungo, formerà rivoletti allegri. Questo è ciò che ci circonda, la realtà scola via. La pioggia la porta con sè, la diluisce e la annienta.
C'è caldo, soffocante, c'è odore di cipria, di teatri, di polvere, c'è odore di costumi di scena.
Herni Toulouse-Lautrec solleva un bicchiere, controluce, e ci vede dentro un mondo. E' un pianeta ocra e rosso, gira vorticosamente, è enorme, poi si rimpicciolisce. Torna a nutrirsi delle sue pupille.

Come non perdersi, dopo essere arrivati così lontano.


***

Dreaming on...

photo by Claus Luca - sbarabaus.blogspot.com

In certi casi non c'è proprio alcun motivo di continuare a sperare.
Ci sono vari tipi di speranza, fra l'altro.
C'è quella speranza che ti spinge a vedere oltre tutto e tutti un futuro roseo, un lieto colpo di scena che trasformi la triste realtà che ti circonda in uno scenario da favola.
Poi c'è una speranza più subdola, che si traveste da altro.
Spendi gran parte della tua vita a dire che ti fa tutto schifo, che andrai via, che ti rifarai una vita da qualche parte. Però poi ti scopri a fare dei progetti, progetti che implicano il tuo essere ancora qui.
Allora inizi a chiederti se sia davvero tutto irreparabile, tutto da buttare, e incoerentemente - ma realisticamente - ti accorgi che sì, è tutto marcio, non c'è niente che si possa fare.
Resta un però sospeso nell'aria.

Non sono capace di vedere la linea che 
separa l'arrendevolezza dall'ostinazione 
- a volte mi arrendo troppo presto, 
a volte insisto troppo a lungo.


***


mercoledì 6 luglio 2011

Volete continuare a leggere merda???


Devo proprio lamentarmi, scusate.
Quando sento certe cose, avverto il bisogno di lamentarmi.
I nuovi appassionati di letteratura, dicevo.

Eccoli, tronfi, trasportano dentro le loro borse cumuli di macerie letterarie per poi estrarli alla prima occasione e mostrare al mondo l'aborto letterario al quale stanno prestando la loro attenzione.
Guardateli come sono orgogliosi nell'esibire gli sterminati scaffali pieni di libri neri e rosso sangue, grondano del sangue vero di veri letterati sacrificati al dio commercio.
No, non sto delirando.
Sto parlando di queste giovani menti che stanno crescendo a suon di diari di vampiri e storie d'amore al chiaro di luna.
Tempo fa avevo persino difeso le belle trovate commerciali quali Twilight e compagnia perché mi dicevo, pazienza, non leggeranno Zola e Dostoevskij, ma sono giovani, lasciamo che inizino con questi testi elementari, sono pur sempre libri, può darsi che, una volta avviati all'amore per la letteratura migliorino i propri gusti.
ASSOLUTAMENTE NO.
Mi ricredo, rimangio tutto ciò che ho detto, se ne avessi l'autorità metterei queste schifezze editoriali tutte all'indice e poi al rogo.

Il problema, come nella maggior parte dei problemi del mondo, sta nella presunzione.
Posso dire di aver iniziato a leggere libri - nel senso "hobbisico" del termine - all'età di circa dieci anni. Ovviamente ho iniziato con libri adatti alla mia età e pian piano sono giunta a leggere libri da adulti. Quindi possiamo dire che "ho al mio attivo" circa quindici anni di lettura. E con questo sento di avere grandissime lacune. Vorrei aver più tempo, più tranquillità per potermi immergere nella lettura dei grandi classici, o anche di tanti bei libri della nostra contemporaneità.
Al contrario vedo ragazzi della mia età o anche più piccoli di me che pretendono di essere considerati grandi amanti e conoscitori della letteratura solo perché hanno letto cinque libri della Meyer e altri cinque fra diari di streghe vampiri e folletti vari.
Ora, il mio precedente discorso è sempre valido, ovvero, se questo è soltanto un avviamento alla letteratura che ben venga. Se le nuove generazioni devono necessariamente passare dalla Meyer per giungere a Poe, Maupassant e Lovecraft - tanto per restare in tema - non posso che gioire della presenza di questi - scadenti - trampolini di lancio.
Purtroppo però, l'andazzo degli ultimi anni mi lascia presagire ben altro. Forse, se a vent'anni pensi che il gradino più in alto della letteratura sia occupato da un vampiro luccicante e dal suo amico licantropo, probabilmente non ti spingerai mai più in là, non cercherai mai oltre, ti limiterai a zappare entro certi ridottissimo confini che qualcuno ha stabilito per te. Non voglio essere quella che vede complotti ovunque, però forse anche questa svalutazione della letteratura è una causa e allo stesso tempo un effetto della crisi culturale mondiale. Scrivono dei libri il cui unico scopo deve essere quello di vendere, non hanno altro scopo queste storie, non hanno una sostanza, stanno alla letteratura come un Happy Meal sta ad un vero pasto.

Quindi rivolgo un appello a queste deboli menti:
non prendetemi per presuntuosa, io so bene di non aver letto neppure un millesimo dei libri che mi ci vorrebbero per essere considerata un'intenditrice, voi, al contrario, vi state accontentando delle briciole. Quindi, miei giovani amici, ascoltate una che parla solo per il vostro bene, buttate nel cesso i vostri libri pseudo-gotici, pseudo-vittoriani*, pseudo-horror, pseudo-libri e andate in libreria. Entrate, e cercate di guardare agli scaffali con mente nuova, una linda tabula rasa pronta a ricevere gli impulsi della vera letteratura. Vi piace l'horror? Il gotico? Perfetto. Andate nella sezione horror/gotico e ignorate tutti i libri con copertine appariscenti: a noi non interessano rose che grondano sangue, petali di fiori ignoti che giacciono depressi su lucidi piani neri, donne pallide in abiti succinti bardate come se stessero andando a correre ad un finta giostra medievale made in Las Vegas. A noi interessa il sobrio. A noi interessa ciò che non si nota. Cosa vedo lì, dietro a quel cumulo di rose, nastri, merletti e pietruzze varie? MARY SHELLEY, FRANKEINSTEIN. E lì accanto? GUY DE MAUPASSANT, RACCONTI FANTASTICI. Possiamo continuare a spulciare quello scaffale se vi va, sono convinta che troveremo dozzine di libri mille volte più interessanti ed avvincenti di quelli che adesso stanno intasando le fogne. 

* - gotico: il gotico prima di tutto è una corrente architettonica che si sviluppa nel medioevo, il termine si sviluppa a partire dal nome della popolazione germanica dei Goti, sul finire del Settecento uno scrittore di nome Horace Walpole scrive un libro "Il Castello d'Otranto" ed inaugura quella che sarà detto periodo gotico, all'inizio i romanzi scritti seguendo questo genere non sono un granchè, poi nel corso dell'Ottocento migliorano sino a toccare sul finire del secolo grandi vette quali Dracula di Bram Stoker.

- vittoriano: è un aggettivo attribuibile a qualsiasi manifestazione artistica o culturale verificatasi fra il 1837 e il 1901 in Inghilterra, ovvero durante il regno della regina Vittoria, detto questo va da sé che sostenere che un'autrice come Jane Austen sia vittoriana è una grandissima cavolata, visto che la sua massima produzione ha visto la luce fra la fine del Settecento e il 1817 - anno in cui muore..

Fine dello sfogo, buona lettura..

martedì 5 luglio 2011

Lucky e i suoi malanni. E i miei malanni.


Lo scorso week-end è stato davvero pessimo.
Tornando dalle mie solite commissioni del sabato mattina con mia madre trovo Lucky - per chi non lo sapesse, la mia gattina - con una zampona gonfia, grande più del doppio dell'altra. Ovviamente mi sono subito allarmata se non altro perchè la cosa era veramente strana: la zampa era in quello stato nonostante non ci fossero segni di ferite, tagli o punture lungo tutta la zampina e nonostante la gattina non provasse dolore o fastidio, dal momento che gironzolava tranquilla per il giardino giocando con gli altri gatti come sempre.
Provo a contattare al cellulare il mio veterinario, che fortunatamente risponde, mi dice che non vuol perder tempo, dobbiamo subito sapere cosa sta succedendo a quella zampina. Risultato: io e mio padre in macchina con Lucky alla volta della clinica per animali 24h.
Ora, non me ne vogliano gli ospedali italiani, siciliani in particolar modo, nè me ne vogliano le cliniche private - ancor più! - ma non hanno capito una mazza di come si gestisce una struttura sanitaria.
Entrando alla clinica per animali vengo abbracciata da un odore di pulito, l'aria condizionata mi culla sino a che non mi sono accomodata su una delle sedie che, disposte in ordinate file lungo la capiente sala d'aspetto sembrano dirmi accomodati, dai, non ti preoccupare per la tua gattina, ora risolviamo tutto.
L'accettazione è la cosa più semplice del mondo: qual è il problema? come si chiama? bene, deve aspettare un po', si sieda.
Arrivato il nostro turno entriamo nella clinica vera e propria, un lungo corridoio azzurro e luminoso divide le due file di stanzette, la nostra veterinaria ci guida verso una di queste - pareti arancione brillante, scaffali ovunque traboccanti di medicinali, siringhe, salviette, disinfettanti.
La dottoressa è davvero molto carina, Lucky straordinariamente si rilassa fra le sue mani mentre viene visitata, tanto che al momento di auscultarla la dottoressa deve fare un rumore improvviso e farla spaventare per farla smettere di far le fusa!
Alla fine la mia bimba non aveva nulla di grave la dottoressa non è riuscita neppure lei a scovare la causa dell'infezione, ma trovando il linfonodo più vicino alla zampetta ingrossato è stato chiaro ci fosse bisogno di una cura antibiotica. Punturina, coccoline, a casa. L'indomani mattina la zampina era già molto migliorata, ad oggi, nonostante debba continuare la cura ancora per qualche giorno le due zampine sono tornate ad avere la stessa dimensione.

Oggi: visita dal veterinario - quello nostro, abituale intendo.
La cosa positiva di questa visitina è stata che Lucky ha conosciuto il su consorte, Link, il micetto di una mia amica Erika, che, da bravo Link - il personaggio che salva la principessa Zelda - ha tentato di strappare Lucky dalla prigionia della sua gabbietta da trasporto!
La cosa negativa è che la piccola ha altri malanni. Tante piccole escoriazioni in giro per il corpicino che per fortuna abbiamo già stabilito non essere rabbia. L'ipotesi del veterinario è che sia un fungo, ha messo in coltura alcuni dei peletti che ha prelevato dalle varie zone escoriate e mi farà sapere.

La cosa più stressante di tutto questo è che Lucky non capisce.
Non so se è un limite suo o di tutti i gatti o gli animali, ma è una cosa che mi ferisce enormemente, il fare qualcosa per il suo bene e vedere che lei lo vive come un insensato maltrattamento.
Oggi, mentre la tenevo sul tavolo del veterinario mentre lui le prelevava un campione di pelle da analizzare mi sentivo morire, o tutte le mattine quando la faccio mangiare e poi le infilo una siringa in gola per farle prendere l'antibiotico.
Lì per lì lei reagisce male, si innervosisce. Poi però mi rendo conto che non ha mai provato a graffiarmi, e che nonostante tutto forse sa che io sono dalla sua parte e che voglio solo il suo bene.
Oggi, la parte più bella della giornata è stata quando, subito dopo aver prelevato il campione di pelle il veterinario si è allontanato e Lucky un po' impaurita mi ha guardata ed è voluta salire in braccio.

lunedì 4 luglio 2011

Mondi paralleli - Una transfuga nord coreana impara a vivere fuori dalla prigione più grande del mondo [Parte seconda]

Pubblico la seconda parte del reportage "North Korean defector learns to live outside the world's biggest prison" ( Julian Borger, The Guardian).


QUI potrete leggere la prima parte della traduzione. Purtroppo, pur avendo detto in precedenza che avrei suddiviso la traduzione solo in due parti, mi sono vista costretta a tagliare ulteriormente in tre, per questioni di tempo.
Appena possibile, dunque, pubblicherò la terza ed ultima parte di questa traduzione.


Buona lettura.


Photo by Dan Chung for The Guardian

Una transfuga nord coreana impara a vivere fuori dalla prigione più grande del mondo 

reportage di: Julian Borger - The Guardian
traduzione di: Elena Spadafora 'Amaranthine Mess'

[Parte seconda]:

Rhee e sua sorella, Sang-mi, allora diciottenne, dovettero arrangirasi con i loro mezzi. Continuarono a curare il loro piccolo appezzamento di terreno ancora per due anni, ma non poterono ricavarne molto sostentamento. Rhee si sentiva depressa e sola senza sua madre e Sang-mi desiderava reincontrare il suo ragazzo, Choi Myung-chul, che era scappato in Cina nel 2005 promettendole che sarebbe tornato a prenderla nel giro di tre mesi. Una volta dall'altro lato trovò che fosse troppo pericoloso, per lui, ritornare.

Nel 2007 le due sorelle e due amiche di Sang-mi decisero di scappare insieme, passando il fiume Yalu che divide l'angolo a nord-est della Corea del Nord dalla Manciuria. Il fiume Yalu ha una forte corrente, è insidioso e ben pattugliato, ma le quattro ragazze conoscevano un punto in cui c'era un piccolo spazio per passare non pattugliato.

Non avevano un piano, dopo tutto. Sang-mi sperava di trovare Choi, non sapendo che lui si era già messo in cammino attraversando il deserto del Gobi verso la Mongolia.

La Cina non permette alle ambasciate sud coreane presenti sul suo territorio di distibuire passaporti agli esuli nord coreani, per evitare la fiumana di persone che ne conseguirebbe. Si è stimato che 250.000 di questi esuli si si sono stabiliti in Cina. Quelli con più denaro e più ambizioni si dirigono verso le missioni sud coreane in Mongolia e Thailandia.

La rotta mongola non è da prendere alla leggera: "Ci vogliono tre giorni di cammino attarverso il deserto e a volte ci ritrovavamo nella neve sino ai fianchi. Mangiavamo la neve per restare in vita" ricorda Choi - anche lui adesso si trova a Suwon.

Appena arrivate in Cina, le quattro ragazze si rivolsero ai parenti di una delle amiche di Sang-mi, ma loro non avevano stanze in cui ospitarle, così le indirizzarono verso un uomo cinese che abitava nella città di Yanji, nella provincia di Jilin il quale, dissero,  avrebbe potuto ospitarle.

Lui diede loro vitto e alloggio, ma ad un prezzo. La sua casa di legno era divisa in due. L'uomo viveva in una metà, con la sua famiglia, nell'altra metà giovani donne nord coreane stavano sedute davanti a dei computer, di fronte a delle webcam, esibendosi per le chatline erotiche.

"Dovevamo dire di essere donne sud coreane per parlare con uomini sud coreani. Ci è stato insegnato a vestirci come donne sud coreane e ci è stato detto cosa dire. Solo lo facevamo digitando del testo. Non c'era alcun suono, così i clienti non avrebbero saputo che eravamo del nord" racconta Rhee.

"Ci davano i pasti, ma mai denaro, e non potevamo uscire fuori dall'abitazione. Era come una prigione. Quattro di noi erano lì da quasi un anno. Ad un certo punto una delle ragazze scappò, ma tornò di sua sponte la mattina seguente. Non conosceva nessuno laggiù, e non conosceva la lingua."

Dopo 11 mesi di prigionia Sang-mi ed una delle altre ragazze fuggirono quando uno degli amici del loro carceriere venne incaricato di sorvegliarle. Le ragazze lo convinsero di essere autorizzate ad uscire per una pausa.

Subito dopo la loro scomparsa la polizia bussò alla porta. Se ci sia una connessione fra i due eventi Rhee non lo sa o è restia ad ipotizzare. Lei e le ragazze rimanenti vennero deportate in Corea del Nord ed imprigionate in un campo di lavoro fuori dalla città di Hoeryong. Dalle loro descrizioni si può dedurre che si trovassero nell'infame "Campo 22", il più grande campo di concentramento del Paese.

continua ---> [Terza parte]

Martina, Claus e photoshop

La domenica appena trascorsa io ed un gruppo di miei amici siamo andati a fare un "pic nic gotico" in una villa della nostra città. Non eravamo tutti esclusivamente in gotico, io ad esempio sono andata vestita come sempre, tutta nera, come sempre, la giornata è stata abbastanza rilassante, le ragazze vestite in gotico hanno fatto un po' di foto in giro per la villa, io ed altri siamo rimasti seduti sull'erbetta a leggere o parlare etc etc...

Detto questo, frutto di questo piacevolissimo pomeriggio sono queste tre foto: la modella è la mia bellissima amica Martina, la fotografa è la mia Claus, io ci ho messo un po' di mio smanettando un po' con photoshop.
Ecco a voi..



A clock-work orange - Anthony Burgess

Questo è un libro che, indiscutibilmente, fa scalpore.
La scrittura è molto innovativa, il lettore si trova scaraventato, sin dalle prime pagine, in un mondo di cui non conosce le parole e non gli viene dato alcun aiuto per riuscire a penetrare il fitto slang utilizzato da Alex e compagni.

La ragazza dello Sputnik - Murakami Haruki

[Commento a La ragazza dello Sputnik di Murakami Haruki]


"Così continuiamo a vivere la nostra vita, pensai. Segnati da perdite profonde e definitive, derubati delle cose per noi più preziose, trasformati in persone diverse che di sè conservano solo lo strato esterno della pelle; tuttavia, silenziosamente, continuiamo a vivere.

Il rapimento di Lol V. Stein - Marguerite Duras


[Commento a Il rapimento di Lol V. Stein di Marguerite Duras]

"Le ravissement de Lol V. Stein" non è un libro "facile". La sua lettura implica la conoscenza di tutte le teorie sottese al testo, e del resto, una lettura non fatta alla luce di questa conoscenza risulterebbe, probabilmente, superficiale. Il romanzo non è gentile col lettore, anzi pretende da esso, per così dire.

Il delirio è la più alta forma di libertà..

[Citazioni da Delirio Amoroso di Alda Merini]


Castelli dei miei silenzi, castelli dei miei dolori, tempi di oscure meraviglie. Cantano fuori i canti della notte spietata. E tu fiorisci dentro quelle spezie amarissime e sorde del ricordo.

Quei mostri invisibili che ci portiamo dentro..

[Commento a Invisible monsters di Chuck Palahniuk]

I mostri invisibili potrebbero essere tutti quelli che vivono vite insolite e che molto spesso strisciano solo a margine delle esistenze dei "normali" lasciandovi poco o niente. Oppure i mostri invisibili potrebbero essere delle cose che ci portiamo dentro.

Choke - Chuck Palahniuk

Citazioni da Soffocare di Chuck Palahniuk

Paige ed io ci guardiamo, guardiamo ciò che l'altro è davvero. Per la prima volta. 
Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi.

"Impotente annusavo tutto quell'abbandono che volava spiegando ali scure nel mio cielo"

[Commento a Revolver di Isabella Santacroce]


Non tutte le vite sono uguali. Per fortuna, potrebbe aggiungere qualcuno. Ma quando hai nove anni e ti senti profondamente diversa e sdradicata da tutto ciò che hai attorno, puoi prenderla solo come sfiga nera.

domenica 3 luglio 2011

Holy lights 3


[...]
Tutta la notte cantano -
voci senza ombra.
Aspettano tutta la mia vita -
a braccia aperte.

***
AmaranthineMess on EFP ---> HERE
Holy lights ---> HERE

Holy lights 2 [...continua...]


[...]
Posso evitare
che i loro sguardi
ingoino i miei occhi.
Posso temere
il loro segno
che dissolverà
la mia anima sacra
[...]

***
AmaranthineMess on EFP ---> HERE
Holy lights ---> HERE

Holy lights 1 [..continua..]


Volano -
questi fantasmi intorno a me.
Le loro fauci -
divorano i miei giorni.
[...]

***
AmaranthineMess on EFP ---> HERE
Holy lights ---> HERE

venerdì 1 luglio 2011

A-ccidiamoli tutti!!!


Accisa. Che buffa parola. Ha un non so che di partenopeo. L'han'accisaaaa!!! Sì, è simpatica.
A-C-C-I-S-A.


Ma cosa significa?
Cito testualmente Wikipedia:
 "Per accisa si intende una imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo."
Cioè?
Meglio fare esempi concreti, si capiscono meglio: la benzina la scorsa settimana costava circa 1,40€ al litro, da due giorni costa 0,4€ al litro in più. Questi 4 centesimi in più serviranno al governo italiano per fronteggiare l'emergenza immigrazione. Dicono. Però dicono anche che fra qualche giorno oltre ai 4 cent in più dovremo pagare altri 19 cent in più a litro per finanziare il Fondo dello Spettacolo
Risultato? Pagheremo la benzina 0,23€ al litro in più di quello che dovremmo.

Tutto questo non mi scandalizzerebbe più di tanto se il nostro non fosse il
Paese ridicolo che è.
Non sono mai stata il tipo di persona che pensa che "lo Stato mangia le tasse". La tasse sono una cosa utile e necessaria, ed è giusto pagarle e pagarle tutti, ciascuno secondo le proprie entrate, ovviamente, ma tutti indistintamente. Quindi, se il mio governo attento agli sprechi mi avesse detto "caro cittadino, nonostante la nostra massima attenzione a non sprecare neppure un centesimo non ce la facciamo a tirare avanti, devi pagarci altri 23 centesimi per ogni litro di benzina che acquisti" io gli avrei detto "ben venga governo mio, te ne do magari 25 di centesimi!".


Il problema che il governo italiano non è così tanto serio.
Apprendo oggi da vari giornali le seguenti notizie:


a) Tremonti affitta 30.000 fotocopiatrici a 6.000€ l'una per i vari uffici pubblici italiani (fonte "Non leggere questo tumblr!") 


b) La manovra finanziaria che avrebbe dovuto prevedere anche dei tagli al "sostentamento" dei nostri politici è in parte saltata. Che parte è saltata secondo voi? Troppo facile, in effetti. Tralasciando i miei ingenui indovinelli, la parte che viene rinviata al 2014, ovvero la patata bollente che viene rimbalzata nelle mani del prossimo governo eletto, è proprio quella che riguarda i tagli agli introiti di Lor Signorie (fonte "Il Fatto Quotidiano")


c) Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che ultimamente si è distinto per la bella figura fatta scappando dal confronto con alcuni precari urlando istericamente "Siete la peggiore Italia", ha al servizio del suo "staff" ben SETTE AUTO BLU
Le auto blu, non sono le automobiline dei Puffi - che, fra l'altro, essendo ecologisti, non avrebbero approvato - sono invece dei mezzi pagati dai contribuenti che servono agli spostamenti dei funzionari pubblici. Fino a qui ci siamo. Però non mi spiego come mai a Brunetta e a tutto il suo entourage ne servano ben sette. L'articolo dal quale prendo spunto le elenca tutte:


- 1 per il Ministro Brunetta (Lancia Thesis o equivalenti)
- 1 per il sottosegretario (Lancia Thesis o equivalenti)
- 1 per il capo di Gabinetto (Alfa 159)
- 1 per il capo del Dipartimento della Funzione Pubblica (Alfa 159)
- 1 per il capo del Dipartimento Innovazione Tecnologica (Alfa 159)
- 1 per la Segreteria del Ministro (Fiat Punto)
- 1 per gli spostamenti e la consegna di plichi e documenti (Fiat Punto)


(fonte "Stop Censura")


Ovviamente questi sono soltanto alcuni titoli che mi son saltati all'occhio oggi, ma sappiamo benissimo quanti e quali sprechi si facciano in questo Paese.


Altro (triste) capitolo di questa mia passeggiata giornalesca è stato l'articolo dell'edizione dell'Emilia Romagna del Fatto Quotidiano che parla della chiusura della Malaguti.


La Malaguti è stata una delle più conosciute case di produzione di motori e motorini vari per più di 30 anni. Hanno già messo in vendita tutte le apparecchiature della fabbrica e in cassa integrazione straordinaria i 180 lavoratori. Ovviamente, se non si trova qualcuno disposto ad acquistare il marchio e ad investire su di esso nei prossimi mesi queste 180 persone resteranno senza lavoro, senza contare tutti i lavoratori dell'indotto che pare siano circa 700.


Lì per lì, leggendo l'articolo mi sono detta, beh, poverini, anche loro soffrono gli effetti della crisi economica. Poi, più in là l'articolo mi informa del fatto che l'azienda non è in perdita, ha al suo attivo 22 milioni di euro di riserve che però ha deciso di non reinvestire nella produzione di motocicli.
I sindacati hanno proposto dei piani industriali per l'investimento e la promozione di nuove tecnologie più attente all'ambiente, ma i signori  Malaguti hanno rifiutato categoricamente.
Ci sono state anche delle offerte da parte di potenziali acquirenti de marchio, ma, come dice la sindacalista della FIOM Giuliana Righi "Difficile capire se siano state fatte delle offerte, poi giudicate insufficienti dalla famiglia Malaguti".


Concludo informandovi del fatto che su molti giornali esteri come Le Monde, Liberation, The Guardian l'Italia è proprio raffigurata sull'orlo del baratro. Quando si parla di crisi economica si elenca la Grecia già "caduta" negli abissi del debito pubblico e subito a seguirla, in bilico sul baratro Italia, Portogallo, Spagna e Polonia.


Ovviamente, a noi, qui dentro, non dicono niente.










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